La transizione all’auto elettrica ha un prezzo. Piuttosto alto, e prevedibile, a parere di Luca De Meo.
Il CEO del Gruppo Renault, manager italiano di ormai ventennale successo soprattutto tra Fiat e Gruppo VW, in un incontro con la stampa italiana ha parlato con la consueta efficacia e franchezza di una strada che pare obbligata. Quella verso l’auto a batterie.
“Molti non se ne rendono conto. Ma con la normativa Euro 7, obbligatoria dal 2026, di fatto non sarà più possibile produrre auto con il solo motore termico, diesel o benzina che sia. Al massimo ibride, o elettriche. Per una Casa auto il 2026 è domani mattina“.
Tutto ciò avrà un prezzo. Per i Costruttori e ovviamente per gli automobilisti. “Le automobili diventeranno parecchio più costose nei prossimi anni. Nessuno lo vuole riconoscere, tantomeno i politici che spingono sulle auto elettriche. Ma un powertrain elettrico (batterie, motori e software, ndr) oggi costa quattro o cinque volte più di uno diesel e benzina. Serviranno dieci anni per dimezzare il prezzo: questo vuol dire che tra dieci anni comunque costerà ancora il doppio“.
Un caro-auto tremendo. “Per questo il Gruppo Renault non ha previsto di aumentare il volume di produzione e vendita. Inoltre gli effetti post-pandemia dureranno anni. Ma in sostanza il prezzo medio delle vetture aumenterà di migliaia di euro“.
Si venderanno meno automobili, questo pare chiaro. “In tale direzione va il nostro piano Renaulution. Non numeri, ma creare valore del Marchio per il cliente. Una specie di ecosistema che porti il cliente a scegliere il prodotto. Bisogna anche creare tecnologia, con la nuova piattaforma elettrica Cmf-B Ev è competitiva con la MEB di Volkswagen. E il nostro sistema ibrido E-Tech rivaleggia con Toyota“.
La R5 Prototype ha acceso gli animi. Arriverà anche la R4 elettrica ? “Di idee ne abbiamo tante e anche la nuova piattaforma elettrica fa al caso nostro. L’anima dei Costruttori auto sta nelle sue radici. Se si recupera un prodotto che milioni di persone hanno amato, rimanendo fedeli al concetto originale, il successo è probabile che arrivi. La R5 Prototype, essenziale nella forma e nella sostanza, dovrà essere competitiva come auto elettrica, renderla più accessibile. Se così sarà, avrà mantenuto il ruolo della tanto amata antenata“,
Dall’elettrico non si scappa. “Se le regole dicono che bisogna scendere i 50 g/km di emissioni di CO2 di media per la flotta auto, la strada è segnata. I motori benzina anche ibridi non scendono sotto i 70 g/km. Vuol dire che ne devi produrre quasi altrettante a 0 g/km: quindi a batteria o a idrogeno. Il gol di Renault sarà adattarsi e proporre modelli che piacciano ai clienti“.
Tra il 2030 e il 2040 la fine dei motori termici
De Meo fissa la sua data. “Tra il 2030 e il 2040 a mio parere vedremo le ultime auto a combustione. Tante cose cambieranno. Il mondo cambia e bisogna accettarlo“.
Riguardo Nissan. “Con l’Alleanza ci stiamo assestando, cercano di risolvere pragmaticamente i problemi. I giapponesi sono pratici. Funziona? Nel 2025 l’80% dei prodotti Renault sarà realizzato su piattaforme e componenti comuni con Nissan e Mitsubishi. Mi pare evidente“.
Lo Stato francese è azionista importante. “C’è gente di affari che ci affianca, non dei politici. Hanno sempre supportato Renault e vanno tenuti in considerazione. E’ chiaro che per loro la proprietà e tenere le attività in Francia“.
De Meo non pensa che il futuro sarà solo fusioni tra grandi Gruppi. “Per arrivare a un costruttore unico? Non credo. E’ arrivata Stellantis, ma General Motors si è ritirata da mercati (e ha lasciato Marchi, ndr) mentre in Cina sono nati settanta Costruttori auto. Essere grandi non significa sempre essere competitivi: la concorrenza crea tra l’altro benefici per il cliente. Guardate Tesla: vende 500.000 auto l’anno, che noi facciamo in due mesi, ma in borsa vale 100 volte noi, 800 miliardi“.
Ultima modifica: 27 Gennaio 2021