Iveco Group, la società di camion, bus e furgoni, controllata da Exor, holding della famiglia Agnelli, chiude alla grande il primo bilancio dopo lo spin-off da Cnh Industrial. Volano ricavi e utili nel 2022, superiori alle attese dell’azienda e del mercato e anche l’anno in corso promette bene. Piazza Affari apprezza i conti e le prospettive per il 2023: il titolo ha uno scatto immediato e chiude la giornata con un balzo del 15,9%.
«Sono conti solidi, abbiamo posto le basi per il 2023. Siamo concentrati a continuare il percorso di redditività e raddoppieremo gli sforzi per creare nuove partnership», commenta il ceo Gerrit Marx, mentre il board vara un primo programma di riacquisto di azioni ordinarie fino a 10 milioni di azioni per un totale fino a 130 milioni di euro.
Iveco, i ricavi
I ricavi consolidati 2022 di Iveco Group ammontano a 14 miliardi (in aumento del 13% rispetto al 2021), I’ebit adjusted è pari a 527 milioni (151 milioni in più) e l’utile netto adjusted a 225 milioni (85 milioni di incremento). La liquidità netta delle Attività Industriali ammonta a 1,7 miliardi, con free cash flow delle Attività Industriali positivo a 690 milioni.
Buone le aspettative per il 2023 per Iveco sulla base delle attuali prospettive del settore, del portafoglio ordini, e della mancanza di segnali di aumento della cancellazione di ordini, Iveco Group si aspetta un ebit adjusted consolidato tra 550 e 590 milioni, ricavi netti delle Attività Industriali in aumento dal 2% al 3% rispetto al 2022, investimenti delle Attività Industriali in crescita dal 10% al 15% rispetto al 2022. Marx ha anche confermato che non ci sarà un dividendo nel 2023, ma «una dividend policy c’è per i prossimi anni – ha assicurato – ed è in linea con la best practice delle società di cui Exor è azionista».
di Alberto Levi
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Ultima modifica: 11 Febbraio 2023