Il traffico al tempo del Covid: le congestioni sono calate, lo abbiamo percepito tutti. S’è visto ad occhio nudo. Ma TomTom, grazi al suo Traffic Index, che rileva il flusso delle vetture in 415 città nel mondo, 25 delle quali italiane, mette sul banco numeri veri. Grazie anche alla piattaforma Move Portal.
E i numeri parlano chiaro: nei grandi centri urbani italiani è un crollo della congestione dal 75% all’85%. Quasi annullato.Col blocco totale dello scorso nove marzo solo nelle città marittime quali Genova, Messina, Livorno e altri si sono verificate situazioni di traffico, dovute ai grandi porti presente. Il flusso non si è fermato nei grandi centri del nord, Milano, Torino, anche tra Bologna e Firenze, ma sempre con un calo del trasporto su gomma intorno all’80%..
Alcuni dati, come detto, sono stati sotto gli occhi di tutti. il crollo del traffico a Milano anche dal 14 giorni precedenti al lockdown del 9 marzo, mentre a Roma, dove non c’era ancora il blocco, la situazione invece era in aumento, prima della serrata. Però Milano non è collassata, già dalla seconda settimana del blocco totale, il flusso di veicoli è tornato ad aumentare, seppur su livelli sempre bassi, specie nella zona più cruciale e commerciale, come il centro storico. comunque riprendendosi progressivamente dal -88% della seconda settimana della fase 1 al -68% dell’inizio della Fase 2. Numeri plausibili,
Siamo ancora, esodi vacanzieri a parte, piuttosto fermi. In Italia TomTom Traffic Index ha rilevato nella settimana del 15 giugno un traffico calato, rispetto allo stesso periodo del 2019, del 40% a Roma e a Milano, tra il 30 e il 40% tra Firenze, Napoli e Catania. Limitato dall’aumento del lavoro a casa, dalle restrizioni e dalla paura della pandemia. Fattori decisivi.
Fuori dal coro Genova, che si distingue per una congestione aumentata del 40% rispetto allo scorso anno. Dovuta quasi certamente alla costruzione del viadotto Polcevera.
Notevole comunque il calo dei tempi di percorrenza nelle ore di punta. Con 30 minuti di risparmio a Roma, quasi venti a Milan e solo otto a Genova.
Chiara Angiolini, responsabile sviluppo partner associato di TomTom, ha concluso che il lockdown ha portato molti italiani a lavorare in modo diverso, gestire gli spostamenti con un’altra ottica, senza esserne sopraffatti psicologicamente e cercando comportamenti più sostenibili nell’uso del mezzo provato, l’auto in particolare che rimane indispensabile per lo spostamento di moltissimi italiani.
Lavoro a casa, più consapevolezza: due moventi per calare il traffico?
Il lavoro più flessibile per molti, dovrebbe invitare a muoversi in orari meno congestionati. A Milano ad esempio di mercoledì mattina dalle 8 alle 9 un percorso da 30 minuti in condizioni normali diventa di 59 minuti, facendo perdere decine di ore, di vita va detto, in un anno. A nostro avviso, anche se sgradito, un “ritorno” del traffico sarebbe un ottimo viatico, ma un utilizzo più sensato e misurato dell’auto, mezzo indispensabile ripetiamo, sarebbe auspicabile.
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Ultima modifica: 30 Giugno 2020