Per il quarto appuntamento di #FORUMAutoMotive, svoltasi il 9 luglio scorso, il tema del webinar era legato alla sicurezza stradale, al ritorno delle sciagure stradali, con numerose vittime, coinciso con i primi giorni della Fase 2. Tuttavia, l’attualità ha suggerito di tornare sugli argomenti affrontati nelle precedenti edizioni, più precisamente sulla necessità di approfittare del particolare momento per svecchiare il parco circolante, senza lasciarsi coinvolgere dalle sempre dannose ideologie. Richieste formulate da esperti e recepite dal Governo, che dopo tante parole e promesse ha mostrato di essere disponibile a incentivare non solo l’acquisto di veicoli elettrificati, ma anche quelli dotati di motorizzazioni convenzionali più evolute.
Lo ha confermato l’onorevole Gianluca Benamati, vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nonché primo firmatario dell’emendamento in tema di incentivi, che con il suo intervento ha aperto i lavori, annunciando l’imminente stanziamento di 50 milioni di euro. “In queste settimane abbiamo creato anche una terza fascia per l’assegnazione degli incentivi, nella quale saranno inseriti i veicoli con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 110 g/km, che vale per tutte le motorizzazioni.
Il provvedimento deve ora passare al Senato per la conversione, ma l’iter sarà molto breve e auspico rappresenti il primo passo di un piano nazionale a sostegno della filiera del mondo automotive. Oltre a lavorare sulla domanda, è infatti importante intervenire su tutta la catena, comprendendo ricerca e capitale umano di una filiera che è fondamentale per il tessuto economico del Paese”. Benamati ha aggiunto che “il sostegno alla filiera produttiva sarà in agenda, e mi auguro che da settembre si vada oltre l’attuale misura”.
Il webinar di #FORUMAutoMotive si è dunque aperto con i migliori auspici, con la consapevolezza di avere avuto un ruolo concreto in questo provvedimento, e da qui è stato possibile proseguire seguendo un copione ormai collaudato, quello basato sulla presenza, negli studi di Safe-Drive, del moderatore Pierluigi Bonora, giornalista e promotore di #FORUMAutoMotive, e di Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, pronto a intervenire con i suoi commenti. Due gli ospiti, sempre in studio: Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Cars Italia, e Maurizio Iperti, amministratore delegato di LoJack Italia e vicepresidente di LoJack Europa. Come di consueto, gli altri interventi sono avvenuti in diretta streaming, sulla piattaforma dedicata e con una diretta Facebook. Numerose le domande e le puntualizzazioni arrivate attraverso i social.
Bonora: “Urge lo svecchiamento del parco circolante”
Il promotore di #FORUMAutoMotive, il giornalista Pierluigi Bonora, ha avviato i lavori ricordando che non bisogna abbassare la guardia sul tema della sicurezza: “In questo momento l’attenzione sembra concentrata sui bonus per i monopattini e sui voucher per le vacanze, mentre il testo del nuovo Codice della strada giace abbandonato da tempo. Ma la prevenzione passa anche attraverso progetti concreti per svecchiare un parco circolante sempre più vetusto, quindi inquinante e pericoloso”.
La Russa: “Un errore ritenere che i mezzi diversi dalle auto siano sicuri”
Per Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, “il rischio, in questo momento, è che la gente si convinca che solo le auto siano pericolose, a differenza di altri mezzi. Inoltre, è arrivato il momento di affinare le pene per il reato di omicidio stradale: gli ultimi eventi confermano che un’eccessiva severità porta come conseguenza la fuga di chi causa un incidente grave per il timore delle conseguenze”.
Crisci: “La tecnologia, al contrario dell’uomo, tiene sempre gli occhi sulla strada”
Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Cars Italia nonché presidente di Unrae, sogna un futuro nel quale tutte le auto in circolazione siano in grado di prevenire ogni tipo di sinistro. “I sistemi di sicurezza ci sono, ma per molti costruttori sono ancora degli optional. Il vantaggio della tecnologia è rappresentato dal fatto che non si distrae, rimanendo concentrata su ciò che sta accadendo, cosa che noi umani non possiamo garantire”.
Iperti: “Obiettivo è eliminare i falsi allarmi”
Maurizio Iperti, amministratore delegato LoJack Italia e vicepresidente di LoJack Europa, ha concentrato l’attenzione sui sistemi in grado di monitorare i singoli veicoli e di elaborare, in tempo reale, ogni informazione. “Già oggi è possibile utilizzare sistemi che permettono di premiare o “punire” i veicoli non in funzione della loro potenza, ma dei reali effetti che hanno sull’ambiente. E si stanno affinando tecnologie che a fronte di un segnale di allarme sono in grado di selezionare solo quelli reali, in modo da assicurare interventi mirati”. Iperti ha quindi sottolineato la crescente importanza della connettività per una mobilità sempre più sicura.
Fenoglio: “Senza interventi serviranno 20 anni per rinnovare il trasporto pesante”
Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania nonché presidente di Unrae Veicoli Industriali, è preoccupato dal fatto che, a livello governativo, già ci si sia dimenticati del ruolo svolto dagli autotrasportatori durante l’emergenza Covid-19. “I veicoli industriali sono sicuri, dal 1994 sono equipaggiati con il limitatore di velocità, dal 2015 sono dotati di frenata autonoma e sistema di mantenimento della corsia di serie. A oggi, però, solo il 18,7 per cento del parco è composto da autocarri appartenenti a queste generazioni. Di questo passo per il totale rinnovamento serviranno dai 15 ai 20 anni, troppi”.
Biserni: “Le strade sono peggiorate rispetto a pochi anni fa”
Da 30 anni presidente di Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, Giordano Biserni è preoccupato dell’attuale situazione: “Grazie ai sistemi di sicurezza disponibili, dovremmo essere sottozero come numero di morti, invece, di recente, si sono aggiunti elementi di distrazione alla guida, primo tra tutti il telefono cellulare. In più, viaggiamo pericolosamente su una rete stradale molto deteriorata, senza poter contare su arbitri in grado di assicurare il rispetto di regole che, peraltro, dovrebbero essere aggiornate, visto che dal 2013 aspettiamo il nuovo Codice della strada”.
Cobianchi: “Gli automobilisti preferiscono i cerchi in lega alla frenata autonoma”
Dall’osservatorio di un’azienda che ha rivoluzionato la sicurezza attiva e passiva sulle auto e sui veicoli industriali, Flavio Cobianchi, vicepresidente vendite di Bosch Italia, ricorda le tappe dell’evoluzione. “Siamo partiti negli anni Ottanta con gli Airbag, poi siamo passati all’Esp che oggi equipaggia l’80 per cento delle auto. Uno tra i nuovi sistemi più efficaci è la frenata autonoma, che interviene in caso di distrazione; in teoria, il 75 per cento delle nuove vetture potrebbe proporlo, ma è spesso un optional, quindi è presente solo sul 20 per cento dei veicoli. A questa tecnologia gli automobilisti preferiscono ancora i cerchi in lega”.
Purcaro: “Entro fine anno 1,7 milioni di auto non revisionate”
La proroga delle revisioni, per effetto del blocco causato dalla pandemia, genera inevitabilmente effetti negativi sulla sicurezza, come puntualizza Toni Purcaro, presidente di Dekra Italia e Head of Dekra Region Central East Europe & Middle East. ”Lo spostamento di 6 mesi delle scadenze porterà come effetto, entro la fine del 2020, la circolazione di 1,7 milioni di auto potenzialmente pericolose, se si considera che circa il 30 per cento di queste vanta un’anzianità superiore ai 17 anni, con percorrenze oltre i 250.000 km”.
Sgalla: “Sanzionare le distrazioni con il ritiro della patente”
Il ritiro della patente, più che le sanzioni amministrative, è la punizione più temuta dagli automobilisti, quindi dovrebbe essere questa la pena per scoraggiare le distrazioni causate da smartphone e simili. Lo sostiene il prefetto Roberto Sgalla, ex direttore centrale della Specialità della Polizia di Stato, esperto in sicurezza stradale. “Avevamo sperato che dopo l’emergenza tutto fosse migliore, invece è esattamente come prima, se non peggio. Servono un piano per adeguare le infrastrutture, un nuovo Codice della strada e l’introduzione di contributi per favorire lo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza. Inoltre, il Covid-19 ci ha lasciato in eredità una mobilità con modalità contraddittorie e normative sperimentali. Per i nuovi mezzi introdotti, che costituiscono la cosiddetta micromobilità, serve invece con urgenza una regolamentazione vera”.
Ultima modifica: 10 Luglio 2020