Il mondo dell’auto sta cambiando molto in fretta. Il digitale impera, ma saltare troppi gradini potrebbe far rimbalzare indietro. A questo proposito vi proponiamo l’interessante comunicato di Federauto.
Andare dal concessionario vuol dire ancora trovare fiducia e affidabilità, almeno per un italiano su due. Negli ultimi cinque anni, infatti, più del 50% degli acquisti di nuove auto è avvenuto tramite un concessionario. Ad evidenziarlo, è la ricerca condotta da Format Research per Federauto, la Federazione Italiana Concessionari d’Auto, che entra nel vivo del dibattito sul futuro della filiera dell’automobile.
Nonostante le evoluzioni del mercato e la nascita di piattaforme virtuali per la compravendita, il concessionario resta una figura verso cui gran parte degli italiani ripone fiducia e ne apprezza il supporto in caso di necessità.
“Fiducia, assistenza, soluzione dei problemi”
In particolare, le ragioni di chi sceglie un concessionario hanno a che fare con la fiducia (43%), l’assistenza nella gestione delle pratiche, a cominciare dai finanziamenti (29,3%), l’ampia gamma di soluzioni di acquisto (25,2%).
L’acquirente chiede di essere seguito dal personale del concessionario in tutte le fasi dell’acquisto e in quelle successive: scelta del modello (43,3%), assistenza post-vendita (32,9%), personalizzazione del finanziamento (30,4%) e gestione del proprio usato (26,3%). (N.B. La somma è maggiore del 100% perché sono ammesse risposte multiple)
“E’ una fase delicata per il mondo dei concessionari auto – dice il Presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino – È evidente anche da questa ricerca che per i beni di valore e di lunga durata, come l’automobile, l’intermediazione del professionista continua ad offrire affidabilità, riconoscibilità e garanzia di sostegno in ogni fase delle operazioni di selezione ed acquisto. Proprio per questo, crediamo che il nuovo regolamento VBER (Vertical Block Exemption Regulation) peggiora le condizioni di acquisto per i consumatori, oltre a mettere a rischio ben 72.000 posti di lavoro solo nel nostro Paese. Il modello distributivo voluto dalla Commissione Europea – sottolinea De Stefani Cosentino – retrocede i concessionari al ruolo di semplici agenti e rischia di mettere a repentaglio l’1,8% del PIL, con un minor gettito fiscale del 3%”.
L’identikit di chi sceglie il concessionario
Ma qual è l’identikit della famiglia italiana che si rivolge al concessionario per una nuova auto? Abita nelle grandi aree metropolitane del centro nord, ha fra i 35 e i 65 anni, ha buona capacità di acquisto e se è giovane sceglie più facilmente di acquistare un’auto per sperimentare le nuove tecnologie.
Due acquirenti su tre preferiscono il contatto diretto all’acquisto via web: il 36,6% non ama affatto la compravendita online, il 33,5% usa internet per gli acquisti, ma non per comprare una vettura.
Interessante è capire come ci si informa prima di scegliere un’auto. Il 34,5% ascolta i consigli del rivenditore, il 22% si basa sul passaparola, il 21,8% si affida alla qualità del marchio, il 20,3% consulta i siti online specializzati, il 17,3 % preferisce il sito della casa madre. (N.B. La somma è maggiore del 100% perché sono ammesse risposte multiple)
Consumatori soddisfatti
L’indagine demoscopica di Format Research elabora poi un altro indicatore, utile per scendere più nel dettaglio: è l’INS (Indice Netto di Soddisfazione) che fotografa più da vicino quell’87% di clienti dei concessionari italiani che si sono detti soddisfatti o molto soddisfatti. L’INS assegna 36,6 punti a cortesia e disponibilità del concessionario, 37,7 punti a professionalità e competenza, 34,4 all’assistenza e supporto nella scelta. Non meno importante è l’assistenza nella gestione degli aspetti finanziari: un sostegno che fa guadagnare 32 punti INS.
Il mercato dell’auto elettrica
La survey effettuata da Format Research dedica un focus all’auto elettrica, scelta solo dall’1,9% di chi ha acquistato una nuova auto negli ultimi 5 anni. Tra chi non l’ha acquistata, il 27,2% si dice propenso a dotarsene nei prossimi anni, ma solo con agevolazione. Questo tipo di veicolo trova maggiore interesse soprattutto tra i giovani e i residenti nelle grandi aree metropolitane. “Ad oggi – commenta De Stefani Cosentino – la fotografia restituita dal sondaggio indica chiaramente che si tratta di una nicchia di mercato. Le auto elettriche potranno acquisire in futuro nuovi spazi di mercato, man mano che diverranno più accessibili e il Paese si doterà delle infrastrutture necessarie”. Il Presidente De Stefani Cosentino conclude: “se è vero che questo tipo di investimenti di lunga durata richiede una figura professionale per guidare l’acquirente nella selezione, allora il concessionario resterà un punto di riferimento, al netto della tecnologia a disposizione”.
Ultima modifica: 6 Luglio 2022