Una fusione alla pari per creare il terzo produttore automobilistico del mondo. E’ la proposta (una lettera non vincolante) che Fca ha inviato a Renault.
Proposta che il gruppo transalpino ha esaminato in un cda straordinario ieri matttina e, forte anche del via libera del governo francese che di Renault possiede il 15% (ma anche il presidente Macron aveva incontrato nei giorni scorsi quello di Fca John Elkann) ha aperto la porta alla storica alleanza.

Il board guidato da Jean-Dominique Senard – che potrebbe diventare ad del nuovo gruppo con Elkann presidente – ha comunicato di avere deciso «di studiare con interesse l’opportunità di una tale combinazione». E che la fusione proposta «rassicura la presenza manifatturiera di Renault». E «crea ulteriore valore» per l’alleanza con Nissan e Mitsubishi.
Quell’intesa ventennale tra la casa francese e i giapponesi che al momento è esclusa dall’operazione (domani si riunirà il cda di Nissan) ma un cui coinvolgimento è auspicato dal gruppo guidato da Mike Manley perché insieme diventerebbero il numero uno con 15,6 milioni di veicoli prodotti davanti ai quasi 11 di Volkswagen e i circa 10 di Toyota.

La nuova società sarebbe quotata a Milano, Parigi e New York e controllerebbe FCA e Renault. Con 8,7 milioni sarebbe comunque terza con quasi 173 miliardi di ricavi e 8 di utile netto.
Servirà un anno
Ma nonostante la Borsa abbia subito promosso l’intesa (+ 7,98% Fca dopo rialzi fino al 18%, +6,12% la holding degli Agnelli Exor e +12% Renault) lo stesso Manley in una lettera ai dipendenti ha spiegato che se la fusione andrà avanti potrebbe richiedere un anno per realizzarla. Comunque «puntiamo ad agire il più rapidamente possibile per un accordo definitivo».

Le parole di John Elkann
Un accordo che «porterà benefici» a Italia e Francia e «non ci saranno chiusure di stabilimenti». Ha sottolineato Elkann, spegnendo i timori dei sindacati che non bocciano pregiudizialmente l’intesa.
Elkann, ricordando la scommessa vinta da Marchionne dieci anni fa con Chrysler, ha aggiunto che «Fiat è nata 120 anni fa, la mia famiglia è legata ad essa da allora». Adesso «siamo molto incoraggiati» da quello che si potrà fare con Renault e i partner giapponesi. «Abbiamo voluto partire con coraggio come abbiamo fatto nel 2009».

Exor principale azionista del nuovo colosso
Se la fusione si realizzerà Exor, che di Fca controlla il 29%, sarebbero il primo azionista della nuova capogruppo olandese con il 13-14,5%. Mentre il governo francese e Nissan avrebbero circa il 7-7,5% a testa.
Il cda sarà di 11 membri, a maggioranza indipendenti, 4 a testa per Fca e Renault e 1 Nissan.
Achille Perego

Ultima modifica: 29 Maggio 2019