Via libera alla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA (Peugeot, Citroen, DS e Opel), che darà vita a un colosso da quasi 9 milioni di veicoli all’anno. Sarà il quarto gruppo mondiale nel settore dell’auto dopo Volkswagen, Renault-Nissan-Mitsubishi e Toyota.
Via libera alla fusione, le Borse approvano
Ieri i due consigli, prima quello di Psa a Parigi e poi quello di Fca a Londra, hanno approvato l’operazione. L’annuncio ufficiale della firma del memorandum d’intesa è attesa per stamattina. Ma intanto le Borse festeggiano: ieri Fca a Milano ha guadagnato l’1%, in attesa della firma dell’accordo. Mentre Psa ha messo a segno un +0,87% a Parigi.
I rapporti tra le due capitalizzazioni si sono invertiti negli ultimi giorni, con il gruppo che fa capo alla famiglia Agnelli salito a 21 miliardi e quello francese a 19,9 miliardi, il che confermerebbe la tesi che la vincitrice in questa operazione è la casa italo-americana. Prima dell’annuncio di fine ottobre il rapporto era inverso: Fca capitalizzava 18,5 miliardi e Psa 22,5 miliardi.
Eppure nell’ultimo mese ci sono stati almeno due eventi che hanno colpito Fca: l’americana General Motors ha avviato una causa contro per corruzione nei rapporti con il sindacato americano United Auto Workers e l’Agenzia delle Entrate ha contestato la valutazione di Chrysler.
La famiglia torinese prima azionista del nuovo Gruppo
Resta da capire in che misura questi nuovi fattori saranno contemplati nei valori della fusione. In base alle anticipazioni, gli eredi Agnelli avranno circa il 14% del nuovo gruppo e saranno di gran lunga i primi azionisti, visto che la famiglia Peugeot e lo Stato francese scenderanno intorno al 6% ciascuno.
I soci si sono impegnati a non vendere né comprare azioni per cinque anni. Solo la famiglia Peugeot potrebbe avere una deroga, salendo del 2,5% con azioni acquistate dal socio cinese Dongfeng o dal governo francese.
Dongfeng è l’unico tra gli azionisti dei due gruppi a non avere un vincolo di lock up. E come riportato da Bloomberg dovrebbe vendere una parte dell’attuale partecipazione in Psa, pari al 12%. A guidare la nuova società sarà il capo di Psa, Carlos Tavares, mentre la presidenza andrà a John Elkann.
Rafforzamento in. Europa
L’alleanza dovrebbe rafforzare la posizione di Fca e Psa anche in Europa. Dove a novembre le due case hanno registrato entrambe un dato negativo. Fca ha perso l’8,7% da inizio anno, con una quota di mercato scesa al 6%, mentre Psa ha chiuso i primi 11 mesi con un calo dell’1,2% da inizio anno e una quota di mercato del 16%.
La nuova capogruppo, con sede in Olanda, sarà quotata a Parigi, Milano e Wall Street. E controllerà un gruppo con ricavi pari a quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo di oltre 11 miliardi, che unirà le competenze delle due case per far fronte alle nuove sfide dell’auto elettrica e della transizione verso la guida autonoma. Generando sinergie annuali stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti.
Elena Comelli
Ultima modifica: 18 Dicembre 2019