Dieselgate, ingegnere italiano ex Audi accusato in USA. Piove sul bagnato per il Gruppo Volkswagen, che per aver creato il software che barava sul test delle emissioni ha già avuto sanzioni per 24 miliardi di dollari.
Parecchi manager del colosso tedesco sono già stati fermati. Ma adesso nel mirino c’è anche un italiano. Si tratta dell’ingegnere Giovanni Pamio. Ex dipendente di Audi. Reo, secondo le autorità statunitensi di aver collaborato allo sviluppo di questi software considerati truffaldini. Pamio è l’ottavo ingegnere del Gruppo VW a essere coinvolto dalle indagini FBI.
Accuse pesanti
Dopo la denuncia, dovrà rispondere di frode. Il suo ruolo in Audi era quello capo del reparto di termodinamica del dipartimento per lo sviluppo dei diesel dell’Audi a Neckarsulm, in Germania. E supervisionava un gruppo di tecnici impegnati sul controllo delle emissioni dal 2006 a novembre 2015. L’accusa è di aver sviluppato i software che truccavano le emissioni quando è stato chiaro che i diesel Volkswagen-Audi non sarebbero stati in grado di rispettare le normative anti-inquinnamento (gli standard NOx).
Pamio è accusato come il responsabile dello sviluppo dei V6 diesel americani del Marchio. La truffa riguarda anche i 2.0 TDI (quattro cilindri). Il software implementato serviva per aggirare i controlli anti inquinamento durante i test di routine. Per poi far tornare i motori al normale funzionamento durante l’uso delle vetture su strada. Lo strascico è ancora lunga.
Ultima modifica: 7 Luglio 2017