Dacia Sandriders alla Dakar 2025, innovazione e sostenibilità nel deserto

di Luca Talotta

Dopo il promettente debutto al Rally del Marocco, il team Dacia Sandriders si prepara ad affrontare la sfida più iconica del motorsport: la Dakar 2025.

La squadra Dacia Sandriders, guidata dalla Team Principal Tiphanie Isnard, punta a raggiungere risultati ambiziosi grazie a mesi di preparazione tecnica e organizzativa, mettendo in campo i valori fondamentali del marchio Dacia: robustezza, sostenibilità e innovazione.

La Dakar rappresenta il culmine del Campionato del Mondo Rally Raid, un evento unico nel suo genere. È una prova estrema che testa al massimo le capacità di piloti, veicoli e team, ponendoli di fronte a condizioni ambientali e tecniche straordinarie.

Per Dacia, partecipare significa non solo dimostrare il proprio know-how tecnologico, ma anche trasmettere i valori del brand, come l’essenzialità e la concretezza, combinati a una visione moderna e sostenibile.

Tiphanie Isnard ha dichiarato che la Dakar incarna perfettamente lo spirito Dacia, unendo la passione per l’outdoor alla ricerca di soluzioni eco-compatibili e accessibili.

Il team Dacia Sandriders, le star e il mezzo

A guidare il progetto in gara sarà un team di piloti di altissimo livello, capitanati da Sébastien Loeb, nove volte campione del mondo rally.

Accanto a lui, Cristina Gutiérrez e Nasser Al-Attiyah completano una squadra che punta a distinguersi.

Loeb ha sottolineato l’importanza della preparazione, evidenziando che la Dakar richiede non solo competenze tecniche, ma anche una gestione ottimale delle aspettative e delle sfide quotidiane.

Il Sandrider, veicolo progettato per questa competizione, rappresenta il massimo della tecnologia Dacia.

Si tratta di un prototipo lungo 4,140 metri, largo 2,290 metri e alto 1,81 metri, dotato di un motore V6 biturbo da tre litri alimentato con carburante sostenibile fornito da Aramco.

Il motore eroga una potenza di 360 cavalli e una coppia massima di 539 Nm, trasmessi attraverso un cambio sequenziale a sei rapporti e una trazione integrale.

Il Sandrider si distingue per la sua escursione delle sospensioni di 35 centimetri, fondamentale per affrontare le asperità del deserto, e per i pneumatici BF Goodrich montati su cerchi da 17 pollici.

Seb Loeb

Dacia Sandriders, un progetto sostenibile

La sostenibilità è centrale nel progetto: oltre il 40% dei materiali utilizzati nel veicolo è riciclato, e il prototipo è alimentato da carburanti a basso impatto ambientale.

Dacia ha scelto di affrontare la sfida della Dakar non solo per dimostrare la propria eccellenza tecnologica, ma anche per ribadire il proprio impegno verso una mobilità più sostenibile.

Il progetto Dacia Sandriders coinvolge risorse e competenze del Gruppo Renault, oltre a partner chiave come Prodrive e Aramco. La Dakar è quindi una vetrina non solo per le capacità sportive, ma anche per l’approccio innovativo ed eco-smart che caratterizza il marchio.

La Dakar rappresenta solo una delle cinque tappe del Campionato del Mondo Rally Raid. Dopo la competizione di gennaio, seguiranno l’Abu Dhabi Desert Challenge a febbraio, il South African Safari Rally a maggio, il BP Ultimate Rally Raid Challenge in Portogallo a settembre e il Rallye du Maroc a ottobre.

Ogni evento offrirà al team un’opportunità per affinare le strategie e consolidare il proprio ruolo nel motorsport internazionale.

Il debutto di Dacia alla Dakar 2025 segna una svolta per il brand, che dimostra di essere capace di affrontare le sfide più estreme del motorsport mantenendo saldi i propri valori.

Con una squadra di alto livello e una visione chiara, i Dacia Sandriders si preparano a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questa competizione leggendaria.

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Ultima modifica: 29 Novembre 2024

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