Crisi Alfa Romeo, le vendite, in Italia e a livello globale, sono un grosso problema per il 2019. Sotto ogni prospettiva, la situazione è grave, quasi drammatica.
In Italia Alfa da gennaio ha registrato un calo del 48,5%, salito a luglio al 55,9%. Una ecatombe. Ma anche in Europa, negli USA e in Cina la questione è molto delicata.
Nel Vecchio Continente la sola Tesla Model 3 ha superato l’intera Alfa Romeo con 37.476 modelli venduti nel primo semestre 2019 rispetto a 29.059. Anche in casa FCA, Lancia, con il solo modello Ypsilon, non certo recente, ha superato le vendite dell’intera gamma del Biscione. Negli Stati Uniti, dopo due anni buoni, Alfa paga un calo del 26%.
Numeri difficili, gamma corta
Alfa Romeo non è quella che aveva sperato Sergio Marchionne.
Giulia, pur ottima su strada, anzi esaltante, paga dazio in un mercato mondiale che non cerca più le berline.
Giulietta, pur affascinante per design, è sul mercato da ormai dieci anni, troppi e soffre l’arrembaggio di SUV e crossover compatti.
Stelvio è il modello che regge meglio sul mercato, ma paga un infotainment e una dotazione di ADAS e hi-tech non all’altezza della concorrenza.
Tre modelli sono pochi e va sottolineato che Tonale, pur bellissima e avanzata, è attesa solo per il 2021.
Da Marchionne a Manley
Sergio Marchionne aveva sempre portato Alfa sul palmo della mano. Preferendola a Lancia, lanciando con grande orgoglio Giulia Quadrifoglio il 24 giugno 2015.
Sfidando direttamente BMW per prestazioni e prospettando un futuro da 400.000 Alfa Romeo vendute l’anno in un contesto globale. E riportando il Biscione Romeo in Formula Uno.
Dalla sua drammatica scomparsa nel luglio 2018, le prospettive sembrano cambiate. Durante presentazioni, call e incontri di FCA di Alfa Romeo si parla sempre di meno.
Mike Manley ha una visione differenza e del Biscione non ha quasi mai discusso. Se non per puntualizzare che è stato un errore accomunare Alfa Romeo e Maserati nel polo del lusso.
“Alfa Romeo non contribuisce quest’anno alle nostre performance di mercato“. Queste le più recenti parole di Manley, non certo un attestato di fiducia.
Ultima modifica: 12 Agosto 2019