Carburanti 2026, accise allineate, giù la benzina, su il diesel

Dal 2026 la tassazione sui carburanti subirà un riequilibrio destinato a incidere sulle abitudini degli automobilisti italiani. La bozza della manovra economica, approvata dal Consiglio dei ministri e ora attesa in Parlamento, introduce un meccanismo di allineamento delle accise tra benzina e gasolio.

La misura, presentata come intervento per “superare i sussidi ambientalmente dannosi”, prevede una riduzione di 4,05 centesimi di euro al litro sull’accisa della benzina e un aumento della stessa entità per il gasolio. Il risultato è una parità di aliquota fissata a 672,90 euro per mille litri per entrambi i carburanti.

Carburante carburanti benzina diesel

Al momento, le accise ammontano a 713 euro per mille litri sulla benzina e a 632 euro per mille litri sul gasolio. L’allineamento comporta dunque un alleggerimento per chi rifornisce con benzina, ma un aggravio per i milioni di automobilisti che utilizzano diesel, ancora oggi prevalente tra le auto private e i mezzi commerciali leggeri.

Accise carburanti, le reazioni delle associazioni: “Una misura iniqua per i consumatori”

La decisione ha sollevato immediate proteste da parte delle associazioni dei consumatori, che leggono nella riforma un provvedimento sbilanciato.
Per il Codacons, “l’allineamento delle accise si traduce in un danno per gli automobilisti”, poiché penalizza chi utilizza il gasolio, da anni scelto per convenienza e autonomia.

Anche Assoutenti esprime forte contrarietà, chiedendo un intervento complessivo sulla tassazione dei carburanti. “Occorre una riduzione generale della pressione fiscale, che oggi mantiene i listini italiani tra i più alti d’Europa”, afferma l’associazione, sottolineando come l’Italia resti ai vertici della classifica dei prezzi alla pompa.

Accise benzina, Italia seconda in Europa

Secondo i dati forniti da Assoutenti, nel 2023 la spesa totale per i carburanti ha raggiunto 70,9 miliardi di euro, di cui 38,1 miliardi incassati dallo Stato sotto forma di Iva e accise. Una proporzione che evidenzia il peso delle imposte sui costi sostenuti dai cittadini.

Impatto economico e transizione ecologica: equilibrio o paradosso?

Il governo motiva la misura con l’esigenza di promuovere un sistema più coerente con gli obiettivi ambientali europei, eliminando le agevolazioni indirette per i carburanti più inquinanti. Tuttavia, per molti analisti la scelta rischia di produrre un effetto contrario, colpendo chi non ha ancora accesso a soluzioni di mobilità elettrica o ibrida.

Il diesel resta infatti il motore dominante in gran parte del trasporto su gomma, dalle auto di piccola cilindrata ai mezzi per la logistica. Un aumento del costo al litro potrebbe generare un effetto domino sui prezzi dei beni di consumo, attraverso la crescita dei costi di trasporto.

L’obiettivo ambientale, pur condiviso, potrebbe tradursi in un impatto sociale non trascurabile, specie per chi vive fuori dai grandi centri o utilizza l’auto per lavoro.

Le associazioni chiedono dunque che la transizione energetica sia accompagnata da misure di compensazione e incentivi mirati, per evitare di trasformare la sostenibilità in un nuovo onere fiscale.

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Verso una nuova stagione fiscale per la mobilità

L’allineamento delle accise apre un capitolo complesso nel rapporto tra fiscalità e mobilità sostenibile. Se da un lato la parità tra benzina e gasolio risponde a un principio di uniformità ambientale, dall’altro impone di ripensare l’intero sistema di tassazione dei carburanti.

Gli esperti suggeriscono un modello dinamico, in cui le entrate fiscali siano in progressione legate alle emissioni e non più alla sola tipologia di carburante. Un approccio che potrebbe includere incentivi per chi utilizza biocarburanti, gas rinnovabili o soluzioni ibride di nuova generazione.

Intanto, le organizzazioni di categoria si preparano a chiedere modifiche in Parlamento. Il confronto tra governo e associazioni sarà decisivo per determinare l’effettiva applicazione della norma e l’impatto sui listini del 2026.

5 cose da sapere sulle nuove accise carburanti 2026:

  1. Dal 2026 benzina e gasolio avranno la stessa accisa: 672,90 euro per 1000 litri.
  2. La benzina scenderà di 4,05 centesimi al litro, il gasolio aumenterà della stessa cifra.
  3. L’obiettivo è eliminare i “sussidi ambientalmente dannosi”.
  4. Le associazioni dei consumatori denunciano un aumento dei costi per chi usa diesel.
  5. Nel 2023 lo Stato ha incassato 38,1 miliardi di euro da accise e Iva sui carburanti.

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Ultima modifica: 20 Ottobre 2025