Il salone di Padova delle auto e delle moto d’epoca è stato un grande successo anche nel 2019. La 36° edizione ha salutato il pubblico con un nuovo traguardo di oltre 130.000 visitatori. Un successo speciale per la rassegna dedicata al mondo dell’auto storica, organizzata da Intermeeting presso i padiglioni della Fiera di Padova. E se lo slogan dell’edizione 2019 era “L’auto accende la passione”, anche quest’anno la risposta dei visitatori è stata entusiasmante fin dall’apertura. L’appuntamento per la 37° edizione sarà dal 22 al 25 ottobre 2020.
In crescita l’eco internazionale del Salone, come testimonia la forte presenza di stranieri, tra collezionisti, visitatori e giornalisti accreditati, provenienti da oltre 30 Paesi. Un esempio fra tanti, un gruppo di 15 giornalisti di alcune delle più importanti testate tedesche partito da Monaco in auto per venire a visitare la rassegna per la prima volta.
Un evento sempre più intenso e partecipato anche sui social, soprattutto su Instagram, dove il pubblico in questi giorni ha espresso il proprio apprezzamento con migliaia di foto, video e commenti per condividere il modello preferito e l’emozione di esserci. “In un momento di difficoltà per gli eventi del settore a livello internazionale, Padova cresce – sottolinea l’organizzatore Mario Carlo Baccaglini – Un segnale in controtendenza perché a Padova mettiamo al centro la passione del visitatore, che solo qui può trovare oltre 5.000 auto d’epoca di altissima qualità. I risultati che raccogliamo oggi confermano Auto e Moto d’Epoca come l’evento di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo. Altro fenomeno interessante è quello delle Youngtimer, i modelli anni ’80 che affascinano i giovani e permettono loro di entrare nel mondo delle auto d’epoca attraverso la porta giusta, quella della passione, che è poi il vero carburante della nostra manifestazione”.
Bilancio molto positivo per i commercianti italiani ed esteri, che hanno incontrato compratori e collezionisti provenienti da tutte le latitudini: Europa, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, Sudafrica e Brasile.
Porsche, Alfa Romeo, Ferrari e Maserati i marchi più rappresentati con diversidebutti eccellenti tra i dealer. Per la prima volta a Padova, ad esempio, Dr. Konradsheim con le sue Porsche di altissimo livello, e Girardo & Co, tra i dealer più conosciuti a livello mondiale, che ha puntato invece sulle vetture da corsa, come l’Alfa Romeo Tipo 33 TT 3 del 1972, ultima Alfa ad aver corso Le Mans. Anche per gli olandesi di Real Art on Wheels è stata una prima volta fruttuosa a Padova, con la vendita di 3 auto, tra cui una one-off, la Porsche 993 2S Cabriolet del 1998. Altra chicca, ma stessa soddisfazione per la vendita dei due Pulmini Alfa Romeo, F12 del 1970 e “T10” Romeo del 1960, due mezzi introvabili recuperati e restaurati con maestria da due appassionati della provincia di Modena. Tra le auto accessibili a un pubblico più vasto resta forte la richiesta per il Maggiolino Volkswagen e la Fiat 500.
Sul filo dell’eccellenza, presenti in fiera anche alcuni pezzi della Collezione Righini, la n. 46 tra le più importanti al mondo, che custodisce la prima Ferrari mai costruita. Righini ha inoltre collaborato all’esposizione Le Rosse in abito da corsa, fiore all’occhiello di questa 36° edizione – organizzata da ACI con Auto e Moto d’Epoca – che ha saputo stupire i visitatori con ben 8 modelli di barchetta esposte nel Padiglione 3 – Arena ACI.
“Anche quest’anno gli appassionati ci hanno premiato testimoniando il loro interesse per la storia dell’automobile con un’affluenza continua alla mostra sulle barchette Ferrari, ha affermato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. “Auto e Moto d’Epoca ha una forza di richiamo straordinaria e rappresenta anche un punto nevralgico di confronto tra gli operatori, come nel caso del nostro dibattito sul tema fiscalità e auto storiche da cui è emerso quanto sia ormai necessario predisporre una ‘lista di salvaguardia’ per avere sotto controllo il parco circolante delle vetture ultra-ventennali, per tutelare i veicoli di reale interesse storico e rottamare quelli, semplicemente, vecchi, non sicuri e altamente inquinanti”.
Grande interesse per l’asta Finarte realizzata in collaborazione con Automotive Masterpieces, che ha totalizzato oltre due milioni e trecentomila euro di vendite totali, cifra in costante aumento per l’andamento eccezionale delle vendite post-asta. Venduto per € 639.060 il top lot, l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport del 1947, chassis no. 915303. L’unica cabriolet Pinin Farina ad avere partecipato alla Mille Miglia nel 1949 e grande risultato anche per la “world premiere” del progetto ID|EM “Twin Works”, con una coppia di Porsche 911 gemelle: una d’epoca, restaurata a perfezione e una moderna, allestita su misura, in livrea matching con la prima. Lotto battuto anch’esso per € 639.060. Venduto l’esemplare unico di Fiat-Abarth 750 Spyder (Zagato), chassis no. 100*519476, che si ritiene essere l’esemplare presentato al Salone Internazionale dell’Automobile di Torino del 1958. Andrà a fare parte di un’importante collezione di vetture Abarth, per la cifra di € 81.529.
Tra le curiosità, da segnalare la proposta di Ruote da Sogno, che – oltre alla consueta presenza con modelli di eccellenza, come la Ferrari 250 GTL Lusso del 1964 e la Maserati 3500 GT – lancia lo sguardo al futuro dell’auto d’epoca verso l’ecosostenibilità, con un progetto che consente di riconvertire l’auto d’epoca in elettrica, mantenendo la targa e il libretto di circolazione originari.
Sulla sua partecipazione a Padova, il direttore del Museo nazionale dell’Automobile di Torino, Mariella Mengozzi ha commentato: “Siamo molto felici di aver portato per la prima volta il MAUTO a Padova. Con l’auto di Carlo Biscaretti di Ruffia, che fondò il nostro museo, e la leggendaria Itala della Pechino Parigi, abbiamo voluto mettere in pratica la missione comune che ci lega ad Auto e Moto d’Epoca: far conoscere e conservare la storia dell’automobile. In questa città molto bella e vivace, abbiamo incontrato tanti professionisti del settore, anche internazionali, con i quali in futuro potremo realizzare nuove iniziative; allo stesso tempo abbiamo potuto far scoprire il nostro museo al grande pubblico di appassionati dell’auto. Complessivamente, un’esperienza molto positiva“.
Il giudizio è positivo anche per la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica: “La partecipazione ad una manifestazione così importante nel panorama italiano è un’ottima occasione per divulgare la cultura dell’auto storica, che è la nostra missione. Siamo particolarmente soddisfatti che una delle prime manifestazioni a cui abbiamo preso parte come Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica sia Auto e Moto d’Epoca, un evento di successo frutto della passione degli organizzatori che ci ricorda quella di Gino Macaluso per l’automobile, lo sport ed il design. La partecipazione insieme alla Fondazione Ferrero Comotto non può che arricchire la grande offerta della fiera.”
“Siamo orgogliosi di rappresentare il riferimento di questo mondo di passione – ha sottolineato infine il presidente dell’ASI, Alberto Scuro – e siamo orgogliosi di continuare ad essere fedeli alla nostra filosofia legata ai principi dell’originalità, della cultura e delle emozioni. Sono questi i valori più importanti che animano il motorismo storico. La passione non ha prezzo, non si misura con il valore economico del veicolo d’epoca desiderato o conservato, magari appartenuto alla stessa famiglia da più generazioni. Allo stesso modo, il valore dell’originalità, che abbiamo voluto evidenziare al salone di Padova, va inteso come patrimonio storico, culturale, sociale e industriale che ogni veicolo storico deve preservare, affinché rimanga fedele testimone per il futuro della nostra storia. Per questo ASI ha intrapreso un percorso evolutivo e virtuoso anche in tema di certificazioni, con il solo obiettivo di tutelare sempre di più e sempre meglio questo settore.”
Ultima modifica: 28 Ottobre 2019