Auto d’epoca, tra business e nostalgia. Da oggi in mostra a Milano

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Nemmeno allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro ci sono state 115mila persone in fila, pronte ad entrare. A Padova sì. Certo, non si sono presentate nello stesso giorno e alla stessa ora, ma quella moltitudine di gente è piombata sulla città veneta per non perdere la Mostra di auto e moto d’epoca di qualche settimana fa.

E succederà così da oggi a domenica per «Milano AutoClassica» che si tiene a Fiera Milano Rho. Italiani, francesi, tedeschi, olandesi, giapponesi e americani appaiono sempre più convinti che portarsi a casa le macchine dalle linee disegnate dal vento faccia bene al ticchettìo del proprio orologio biologico e in prospettiva al conto in banca.

Comprare e vendere auto d’epoca appare tra gli investimenti più sicuri, con un mercato cresciuto del 110 per cento in cinque anni. E anche a Padova sono passati di mano tre milioni in una sola asta e capolavori di design: 897.000 euro per la Mercedes 300 SL roadster, 630mila euro per una Maserati 3500 gt spyder del 1960, carrozzeria Vignale. Oppure 230mila euro per una Ferrari Dino 246 berlinetta del ’71. La casa d’aste Bonhams ha provato l’azzardo cercando di vendere una Fiat 500 prima serie verde pisello a partire da 40mila euro. E’ rimasta lì, perché la fantasia ha pur sempre dei limiti.

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Visitatore e compratore

Tra visitatore e compratore c’è una differenza. Il primo si aggira allo stand, chiede molto, ride spesso e tiene le mani in tasca, il secondo guarda, ride poco e si siede al tavolino del venditore. Poi: «La compro». Comprese Rolls Royce degli anni ’60/70. «Ne abbiamo vendute quattro dopo due ore di fiera», dice Enrico Alvisi, che si porta anche babbo e mamma ad aiutarlo nello smercio delle ‘Silver Shadow’. Un tempo le acquistavano i Rizzoli e i Falck, ora il pensionato del Comune per far bella figura con i nipotini. La paga 15mila euro. In cinque anni, Enrico Alvisi, con la rivendita a Bologna, ne ha vendute oltre 400.

Chi marcia veloce è ‘Giorgino’, coppola al contrario, siciliano di nascita, residente a Roma, età indefinita, scarpe con gli speroni, specializzato in Alfa Romeo. Ha modelli degli anni 50-60-70-80-90 sempre pronta consegna. Ora dispone di 4 Alfa SZ in vendita, «macchina non capita ma spettacolare». Per trovare la materia prima, Giorgino setaccia i siti e paga a modo suo. «Vedo la foto su internet, controllo la targa, chiamo il venditore e gli dico: quanto chiedi? Mi dice la cifra e la compro senza nemmeno trattare. Gli invio i soldi prima ancora di vedere l’auto».

Un business sempre operativo

A Padova Giorgino ne ha vendute cinque in tre ore. Una Duetto, prima serie, supera ormai i 30mila euro, un’Alfa Sprint Spider del ’56 è abbordabile a 50mila. Una Porsche 911 anni ’60 supera i 100mila. Ma niente paura. Chi vuole può comprarsi anche i ricordi più lontani: 800 euro, rossa, originale completamente restaurata. Solo che si chiama Giordani. Quelli nati tra gli anni ’50 e ’70, conoscono l’argomento: macchinine a pedali. La famiglia Benetti di Asti, padre Giuseppe detto l’eterno ragazzo e il figlio Diego. «Qualche pezzo si trova ancora. Il mercato però c’è e a comprare sono ovviamente gli adulti. Avere il reattore tipo extra lusso Giordani sarebbe il massimo. Costa sui 10mila euro». Ed ha un vantaggio: si risparmia sull’assicurazione.

Roberto Damiani

Ultima modifica: 24 Novembre 2017