Aston Martin Valhalla: la hypercar ibrida da 950 cavalli è realtà

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Aston Martin Valhalla è arrivata: la casa inglese ha finalmente tolto i veli al modello di preproduzione del suo nuovo concept di hypercar ibrida.

Si tratta di un riuscito esercizio di stile abbinato a un concentrato di tecnologie all’avanguardia, molte delle quali prese in prestito dal mondo della Formula 1. A partire dall’aerodinamica curatissima, che restituisce non solo forme sinuose ed eleganti, ma anche ottime prestazioni in velocità. Un dato su tutti: la Aston Martin Valhalla è in grado di generare ben 600 chili di deportanza alla velocità di 240 km/h, rimanendo veramente incollata alla strada.

Dal mondo della Formula 1 arrivano anche gli aspetti tecnici dedicati al telaio e a tutta l’elettronica di bordo. Ma, nonostante i tanti elementi che la compongono, la Aston Martin Valhalla pesa solo 1.550 chili, grazie anche all’ampio uso della fibra di carbonio.

All’interno di questa supercar troviamo un abitacolo ampio, più accogliente della sorella Valkyrie, ma l’estetica rimane ovviamente corsaiola.

Il cuore della nuova hypercar Aston Martin è un sistema di propulsione ibrida che unisce un motore biturbo V8 4 litri benzina da 750 cavalli a un’unità elettrica da 204 cavalli, per una potenza complessiva di ben 950 cavalli e 1.000 Nm di coppia. Il cambio è automatico a doppia frizione e 8 rapporti, inedito perché progettato appositamente per la Valhalla.

Le prestazioni, quando lavorano tutti i motori assieme, sono naturalmente supersportive: 330 km/h di velocità massima e scatto da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi. Dati utili a raggiungere l’ambizioso obiettivo di Aston Martin di segnare il record sul Nurburgring, attualmente in mano alla Porsche 911 GT2 RS (con un tempo di 6:38.840).

Alla nuova Aston Martin Valhalla mancano appena gli ultimi ritocchi: nelle prossime settimane sarà davvero pronta.

Una curiosità: l’auto non ha la retromarcia. O meglio, per muoversi all’indietro sfrutta la spinta inversa del motore elettrico, un po’ come fanno le navi. La ragione di questa soluzione è semplice: togliendo la retromarcia classica si è potuto risparmiare peso, eliminando un elemento della scatola del cambio.

Ultima modifica: 15 Luglio 2021

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