Aumentano i decessi dei ciclisti. Vi proponiamo l’analisi di ASAPS.
ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – comunica i dati dell’Osservatorio Ciclisti per l’anno 2021, il secondo contrassegnato dalla pandemia, osservatorio che si aggiunge agli altri 20 (pirateria, contromano, incidenti con animali, stragi delle notti del fine settimana, incidenti con bambini, sbirri pikkiati ecc.), con gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali con i decessi di una utenza tra le più deboli della strada.
Questa stima preliminare dell’ ”Osservatorio Ciclisti” fotografa i sinistri a livello nazionale, evidenziando anche l’andamento rispetto agli anni precedenti. Va infatti ricordato come il numero di deceduti tra i ciclisti nel 2019, prima della pandemia, era di 253, rispetto a quelli del 2018 con 219. Nel 2020 ci sono stati 169 morti tra gli utenti delle biciclette, in netta flessione rispetto all’anno precedente, un calo legato al “Covid-19”.
Ma i dati della stima preliminare contano per tutto l’anno 2021 ben 180 morti, a cui si andrà ad aggiungere almeno un ulteriore 30% di ciclisti, perché deceduti in ospedale nei 30 giorni successivi il sinistro. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 sono morti infatti in Italia 180 ciclisti, 162 uomini e 18 donne. L’emergenza “coronavirus” e l’introduzione delle limitazioni alla mobilità anche per il 2021 non hanno avuto particolare effetti sui ciclisti, e anche per questa utenza debole si segnalano gravissimi comportamenti come quello della pirateria stradale.
Questi dati sono stati raccolti tra i referenti di ASAPS sul territorio nazionale e dai mass-media, e sono ovviamente parziali (anche se indicativi), in quanto i dati che verranno poi ufficializzati da ACI-Istat terranno conto dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall’incidente. Sono poi ben 989 i casi di investimenti di ciclisti ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, presso gli ospedali di zona, registrati nel 2021 in Italia, in un momento storico in cui le terapie intensive erano già sotto pressione per il “Covid-19” per molti mesi.
Analizzando le regioni dove sono avvenuti gli incidenti più gravi, osserviamo che record negativo di morti in bicicletta spetta all’Emilia Romagna e alla Lombardia con 32 decessi rispettivamente, seguiti dal Veneto con 19, Piemonte 16, Toscana e Puglia 14, Sicilia e Campania 10.
In tre casi la morte è derivata da caduta dell’utente a due ruote dopo che l’automobilista aveva aperto la portiera senza verificare la presenza del ciclista.
Il 10% dei sinistri mortali ha visto la fuga dell’autore del sinistro.Si sono registrati sinistri mortali con mezzi elettrici, tra cui bici elettriche e reclinate come quelle utilizzate da persone diversamente abili.
I veicoli investitori si distinguono in: autovetture, autocarri, anche motocicli, un bus, un trattore e un altro ciclista come accaduto a Ravenna ad agosto 2021. Poi si aggiungono moltissime fuoruscite autonome.
Il mese con il più alto numero di decessi è stato agosto con ben 27 morti, rispetto ai 22 dell’anno 2020, ai 23 del 2019 e ai 20 del 2018. Il mese con meno decessi è stato novembre con 10.
Le parole di Giordano Biserni presidente ASAPS
“L’ Osservatorio Ciclisti 2021 testimonia ancora una volta di più quale sia la vulnerabilità di questa utenza. Numeri che superano il 2020 derivati anche da un maggior utilizzo delle due ruote durante l’emergenza da pandemia. Numerosi incidenti hanno visto il coinvolgimento di velocipedi anche a pedalata assistita ed elettrici. Ci preoccupa il fenomeno dei pirati della strada, che non scompare nonostante l’inasprimento delle pene, e ci preoccupa l’età media dei deceduti, con molti casi di ultra65enni, il più anziano ciclista è stato un 93enne. Chi sperava in una diminuzione dei decessi con le nuove regole introdotte nel 2020, è rimasto fortemente deluso. Servono maggiori infrastrutture dedicate alla mobilità ciclistica con piste e corsie ciclabili effettive e protette.”
Ultima modifica: 16 Luglio 2022