Il mito del motore 6 cilindri è parte della storia e delle vittorie di Alfa Romeo. Poche Case auto, anzi nessuna, sono all’altezza delle prestazioni e delle emozioni che questo propulsore sa regalare da tanti decenni.
L’evoluzione del 6 cilindri, del dopo guerra spesso a V, prima in linea sulle immortali Alfa Romeo 6C, accompagna la storia del Biscione.
Lo raccontano i fatti, nella evoluzione del motore 6 cilindri nessuno può vantare l‘esperienza e l’eccellenza di Alfa Romeo.
Una primogenitura, ciclicamente riconfermata, in quello che nella storia dell’auto è considerato il “frazionamento” più nobile, oltre che il più utilizzato dai marchi più prestigiosi. Emozionale per il sound, eccezionale come prestazioni.
Ieri, oggi e domani. Non occorre scomodare le Formula 1 attuali per sottolineare come il motore 6 cilindri sia da sempre sinonimo di raffinatezza e prestazioni.
Proprio per questo tali propulsori hanno costellato la storia Alfa Romeo. Esprimendo il massimo livello della tecnica motoristica delle rispettive epoche. Con un Biscione o un Quadrifoglio ben in vista.
Attualmente l’eccellenza a sei cilindri è proprio Quadrifoglio ed è declinata nei due modelli che sono un riferimento a livello mondiale. Giulia Quadrifoglio e la Stelvio Quadrifoglio.
Sotto il vestito della berlina e del SUV c’è un propulsore eccezionale. Come noto ispirato alle tecnologie e alle competenze tecniche Ferrari. Ed erede di quella unica e preziosa eredità di motori Alfa Romeo.
Il 2.9 V6 Bi-Turbo a benzina, interamente in alluminio, è un “cuore sportivo” unico per tecnologia e performance, tanto da essere il nuovo punto di riferimento motoristico del marchio. Esattamente come 40 anni fa lo straordinario e celeberrimo V6 “Busso”.
Chiamato il violino di Arese, ha preso il nome di Giuseppe Busso, mitico tecnico responsabile del progetto e di tanti capolavori.
Con il “Busso” l‘Alfa 6 aveva segnato il ritorno del marchio nel settore delle berline prestazionali di prestigio e stabilito nuovi parametri in fatto di carattere, prestazioni e sonorità.
Dopo quattro decadi, le stesse doti, con la tecnologia attuale, regalano dell’attuale V6 un carattere unico e coinvolgente. Ponendo Giulia e Stelvio qu ai vertici dei rispettivi segmenti.
I numeri del motore 6 cilindri di Stelvio e Giulia
Eroga 510 cavalli di potenza a 6.500 giri, dispone di un coppia massima di 600 Nm tra i 2.500 e i 5.000 giri. Per essere più efficiente può spegnere tre cilindri. Riducendo in tal modo consumi ed emissioni.
Sono parecchie le odi d’ ‘eccellenza di questo 6 cilindri. Ma il plus è il DNA Alfa Romeo, quel carattere unico che deriva dalla cultura che il Marchio ha maturato fin dalle sue origini e che lo rende inconfondibile.
Quasi cento anni di trionfi col sei cilindri
Il mito ha quasi un secolo. Fu un 6 cilindri che permise alla Alfa Romeo RL di vincere per la prima volta la Targa Florio del 1923. Come detto la successiva famiglia 6C ha equipaggiato le più celebri Alfa Romeo dalla belle epoque fino al dopoguerra. Senza rivali.
Dal sei in linea alla V. La realizzazione dell’eterno V6 “Busso” nel 1979 ha rivoluzionato i canoni del 6 cilindri Alfa. Anticipando i concetti di leggerezza, compattezza e prestazioni che hanno poi portato all’attuale livello di eccellenza dei propulsori Quadrifoglio.
La storia che continua, con motori inimitabili per carattere, rendimento ed emozioni.
Ultima modifica: 8 Ottobre 2019