Alfa Romeo Giulia come la bella Cecilia, “tutti la vogliono, nessuno la piglia“? E’ solo una provocazione, ma è chiaro che dal punto di vista commerciale, mercato delle flotte a parte, la berlina del Biscione ha sofferto fin dal suo esordio.
Presentata il 24 Giugno 2015 nella stratosferica versione Quadrifoglio, sul mercato dalla tarda primavera del 2016 anche nelle altre versioni. E orgoglio di Sergio Marchionne. Che senza esitazioni la definì: “La miglior macchina che il gruppo Fiat abbia fatto negli ultimi dodici anni“. Ovvero nella sua era.
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Dopo tre anni e mezzo è arrivato l’aggiornamento. Dedicato a sistemi di assistenza alla guida, multimedia a bordo, connettività  e qualità percepita degli interni. Ve ne abbiamo parlato nel test su strada.
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Novità importanti, che Giulia (e ovviamente anche Stelvio)  avrebbe meritato sin dall’esordio, o al massimo qualche tempo dopo. Giulia è ancora l’auto che ti conquista quando la porti su strada, su qualsiasi tratto di asfalto.Â
Il bel volante, rinnovato, più spesso dove serve, ma trasmette sempre sensazioni reali. Di vera sicurezza e controllo. Si ha la percezione, e poi accade su strada, di portare le ruote dove si vuole, con estrema precisione.
Il telaio e lo schema delle sospensioni (la piattaforma Giorgio) non ha ancora concorrenti. Precisione e facilità di guida restano al vertice di classe, un tutte le motorizzazioni. Sia con i 136 cv del Diesel meno potente, sia con i 280 cv del due litri benzina.
Poi, ovvio, la Quadrifoglio da 510 cavalli sta in un altro mondo. Ma la versione della iper berlina 2020 la vedremo solo tra qualche mese.
Con l’aggiornamento Giulia ha fatto i passi avanti, con gli ADAS (equilibrati e puntuali negli interventi) può continuare a essere una eccellente cruiser, oltre a rimanere fenomenale sul misto.
L’equilibrio è sempre esaltato dalle prestazioni e certamente la Veloce Ti da 280 cavalli benzina aggiunge un sound grintoso che non guasta. A velocità costante i nuovi materiali fonoassorbenti e i cristalli a doppia lamina garantiscono un buon isolamento acustico.
E quindi? Certo, mancano ancor i fari a LED Matrix, un “must” tra le Segmento D (e non solo). Ma bisognerà aspettare Tonale, che definirà il nuovo stile Alfa Romeo e il nuovo sguardo di Giulia e Stelvio.
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Mancano anche le versioni elettrificate, mild, full o plug-in hybrid che siano, ma anche in questo caso la primogenitura spetterà nel 2021 al crossover, poi a berlina e SUV.
Ci saranno evoluzioni, Giulia non è finita. Ma a nostro parere, anche se siamo dei grandi estimatori, è che Giulia, pur essendo una grande, nel senso di eccellente, berlina, è uno splendido omaggio alla tradizione di questa categoria e del retaggio sportivo di Alfa Romeo.
Un oggetto per estimatori, giovani e non, della bella guida e dello stile. Non una macchina da grandi numero, ahinoi. Il mercato chiede altro.
Le versioni al momento disponibili sono
Benzina
- 2.0 GME turbo, trazione posteriore. 200 cv, 330 Nm. 0-100 km/h in 6,6 secondi. Consumo 6,4 litri/100 km. Emissioni 144 g/km CO2.
- 2.0 GME turbo, trazione integrale, 280 cv, 400 Nm, 0-100 km/ in 5,2 secondi. Consumo 6,9 litri/100 km. Emissioni 156 g/km CO2.
Diesel
- 2.2 JTDM, trazione posteriore. 136 cv, 450 Nm. 0-100 km/ in 9,5 secondi. Consumo 4,7 litri/100 km. Emissioni 126 g/km CO2.
- 2.2 JTDM, trazione posteriore. 160 cv, 450 Nm. 0-100 km/ in 8,2 secondi. Consumo 4,7 litri/100 km. Emissioni 126 g/km CO2.
- 2.2 JTDM, trazione posteriore. 190 cv, 450 Nm. 0-100 km/ in 7,1 secondi. Consumo 4,7 litri/100 km. Emissioni 126 g/km CO2.
- 2.2 JTDM, trazione integrale. 210 cv, 470 Nm. 0-100 km/ in 6,8 secondi. Consumo 5,1 litri/100 km. Emissioni 136 g/km CO2.
Sono state annunciate due nuove versioni benzina. Giulia 2.0 da 250 cavalli a trazione integrale e Giulia 2.0 da 280 cavalli a trazione posteriore. Una chicca per gli appassionati più tradizionalisti.
Ultima modifica: 29 Novembre 2019