Alfa Romeo 164 è stata una delle regine degli anni Ottanta. Ammiraglia del Biscione, disegnata da Pininfarina, ha imposto uno stile originale e moderno.
Faceva parte della triade italiana realizzata sullo stesso pianale, assieme a Lancia Thema e Fiat Croma. E anche a Saab 900. Una vettura che ha segnato un’epoca. Sulla breccia dal 1987 al 1998.
Spinta da motori 2 litri Twin Spark, dal turbodiesel più veloce del mondo, oltre i 200 km/h 30 anni fa, e dai V6 Busso 2 litri turbo e 3 litri aspirato. Un concentrato di sportività, anche se a trazione anteriore.
Da vedere il restomod proposto dalla officina torinese BTS Creativity, sul prestigioso allestimento QV, che sta per Quadrifoglio Verde. Una sorta di manifesto di ciò che è capace di fare l’azienda.
Il Busso col turbo sotto il vestito in carbonio
Recuperata l’Alfa 164 da un fienile, ha realizzato ex novo la carrozzeria in fibra di carbonio. Con cerchi ispirati a quelli di un’altra grande berlina del Biscione, la 156 GTA. Il motore è il V6 Busso, abbinato al cambio a cinque marce. Non è l’originale 3 litri V6 aspirato, 12 valvole da 200 cavalli, ma il Busso 2 litri V6 turbo.
Gli interni sono rifiniti in Alcantara e legno, che spicca anche nel fascinoso volante. Un pezzo unico, non in vendita, ma molto desiderabile.
Ultima modifica: 13 Gennaio 2022