La benzina costa troppo? Usiamo il whisky. Ecco l’idea scozzese

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La Celtic Renewables di Grangemouth, in Scozia, è un’azienda che ha come obiettivo quello di produrre in modo efficace biobutanolo come sostituto del diesel e della benzina per i veicoli a combustione interna. Si tratta di una delle tante realtà in giro per il mondo che stanno lavorando per trovare una soluzione alternativa ai tradizionali carburanti.

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In questo caso possiamo dire che la Celtic Renewables sta cercando di far funzionare le auto con il whisky. Il biobutanolo dell’azienda di Grangemouth, infatti, è realizzato attraverso la lavorazione degli scarti provenienti dalla produzione del tanto apprezzato whisky di malto scozzese. Già nel 2017 la Celtic Renewables è riuscita a creare un carburante in grado di funzionare in un motore tradizionale e nell’ottobre 2021 ha inaugurato la sua prima raffineria (di cinque previste) dedicata appositamente alla produzione di biobutanolo.

In Scozia ci sono anche altre società che stanno lavorando a progetti analoghi. Una su tutti la Glenfiddich di Dufftown, celeberrima casa di distillazione di whisky, che ha modificato i suoi camion per le consegne in modo tale che possano funzionare con biogas provenienti dai sottoprodotti della distillazione. Grazie a questa soluzione, Glenfiddich sostiene di essere riuscita a ridurre le emissioni di anidride carbonica della sua flotta di camion di oltre il 95%.

Il biobutanolo di Celtic Renewables, però, non è come i biogas di Glenfiddich. Il biobutanolo infatti emette tanta anidride carbonica quanto la benzina tradizionale. Il suo impiego può essere una soluzione al caro prezzi dei carburanti e non certo uno strumento per combattere l’inquinamento. L’unico aspetto positivo del biobutanolo è che le sue emissioni di CO2 possono in qualche modo essere compensate con le grandi quantità di orzo coltivato per produrre il whisky necessario: una sorta di circuito chiuso della CO2.

Ultima modifica: 11 Aprile 2022