Treni, l’alta velocità collegherà anche le città medio-piccole

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Un modello di Alta Velocità ferroviaria costruita attorno a una nuova normalità per rispondere alle rinnovate esigenze di spostamento delle persone. I primi undici anni di servizi ad alta velocità in Italia hanno modificato in modo drastico le abitudini degli italiani sia negli spostamenti per lavoro che per quelli di svago e turismo.

Ora la pandemia – che non poteva non avere effetti anche sui viaggi in treno – impone di rivedere il modello. Una nuova sfida per la quale il Gruppo FS Italiane è pronto modificando e allargando il perimetro su bacini che finora erano considerati secondari.

Revisione che è già iniziata mettendo al primo posto la tutela della salute dei passeggeri con la distribuzione di un safety kit a bordo di Frecciarossa e Frecciargento. «Rimane centrale, come già lo era all’avvio delle Frecce – sottolinea Gianfranco Battisti, ad e dg del Gruppo FS Italiane – il tema della sostenibilità, nella sua triplice dimensione ambientale, sociale ed economica. La sostenibilità, uno dei maggiori driver di sviluppo del nostro tempo, è l’elemento chiave della ripartenza che impone anche una nuova mobilità dove il treno riveste un ruolo centrale».

 Gianfranco Battisti, ad e dg del Gruppo FS Italiane

Questo modello non dimentica i risultati raggiunti dall’Alta Velocità italiana nei primi dieci anni: 350 milioni di viaggiatori, 380 milioni di chilometri percorsi e oltre 80 città collegate. «

Numeri che – aggiunge Battisti – dimostrano la rivoluzione nello stile di vita delle persone in Italia con la riduzione delle distanze e risparmio nei tempi di viaggio per i cittadini».

Nei prossimi anni l’Alta Velocità dovrà sviluppare un modello con un’accessibilità diffusa, rendendo flessibile il modello di offerta delle Frecce di Trenitalia non solo da e per i grandi centri, ma anche verso quelli medio-piccoli con la creazione di aree urbane più estese.

Ad esempio Torino, Milano e Genova diventeranno un’unica grande area perché collegate in meno di un’ora grazie all’Alta Velocità.

Lo stesso potrà succedere fra Napoli e Bari con le due città del Sud collegate in poco meno di due ore.

Frecciarossa 1000

Frecciarossa 1000

La sostenibilità passa anche per il Frecciarossa 1000, primo treno al mondo ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale (EPD) perché riesce a contenere in 28 grammi l’emissione di CO2 a passeggero per chilometro.

Il contenuto impatto ambientale dell’ETR 1000 prosegue anche oltre il termine del suo ciclo di vita, in quanto i materiali utilizzati per la realizzazione di alcune parti sono quasi interamente rinnovabili e riciclabili. Il modello italiano dell’alta velocità ha mostrato i suoi punti di forza con l’esportazione del know how all’estero.

A partire dalla Gran Bretagna dove Trenitalia, tramite la controllata Trenitalia UK, da dicembre 2019 gestisce i servizi InterCity da Londra a Glasgow/Edimburgo (Avanti West Coast), la linea ferroviaria principale del Regno Unito. In Spagna il consorzio Ilsa, composto da Trenitalia e Air Nostrum, è stato selezionato da ADIF, il gestore dell’infrastruttura spagnola, come primo operatore privato ad accedere al mercato iberico.

Il consorzio, per dieci anni, offrirà collegamenti ad alta velocità Madrid – Barcellona, Madrid – Valencia/Alicante e Madrid – Malaga/Siviglia. In Francia invece sono in corso i test per il collegamento internazionale alta velocità Milano-Parigi con il Frecciarossa 1000.

L’alta velocità italiana è un modello non solo per i servizi, ma anche per l’infrastruttura, visto che in Thailandia il Gruppo FS Italiane, con la partecipata FS International, si è aggiudicato il progetto High Speed Rail Linking 3 Airports, che comprende gestione e manutenzione di infrastruttura, flotta treni, stazioni e depositi della linea ferroviaria alta velocità che collegherà i tre principali aeroporti del Paese.

Achille Perego

Treni, l'alta velocità collegherà anche le città medio-piccole

Ultima modifica: 26 Gennaio 2021