ULEZ, che cos’è l’area low emission di Londra

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A Milano ci sono Zona B e Zona C: a Londra, proprio sull’esempio milanese, è nata la ULEZ, Ultra Low Emission Zone. Non è un mistero che sia il giornalista conservatore Boris Johnson, sindaco fino al 2016 che il suo successore, l’avvocato laburista Sadiq Khan, abbiano guardato all’esempio di Milano come a un’opportunità da imitare per il massiccio carico inquinante sulla capitale inglese.

La ULEZ è entrata in vigore in modo sperimentale a inizio anno e dall’8 aprile scorso per potere entrare e uscire dal centro di Londra bisogna essere alla guida di un mezzo poco inquinante.

ULEZ, l’area per sconfiggere la congestion charge londinese

Il traffico a Londra era un grandissimo problema da almeno vent’anni: la prima strategia è stata quella di incentivare i mezzi pubblici che tuttavia non sono estremamente economici aumentando anche l’offerta di taxi.

In un secondo momento, complice il boom della passione per la bicicletta esploso in tutto il paese in pochi anni, si è moltiplicato l’uso delle due ruote a pedali incentivato anche dalla realizzazione di un gran numero di piste ciclabili in tutta la città. Ma non poteva bastare: di qui la nascita prima della Congestion Charge e ora della ULEZ.

I blocchi a Londra sono ancora più rigidi rispetto a quelli milanesi. Accesso interdetto alle auto a benzina Euro 4, ai diesel Euro 6 e ai motocicli Euro 3. E se proprio si vuole entrare si paga pesantemente, quasi 15 euro; 100 se si tratta di pullman turistici o camion. L’area ULEZ è in definitiva l’evoluzione della vecchia Congestion Charge che resta comunque attiva è che è più estesa ma meno costosa (13 euro).

ULEZ, piano di estensione fino a tutto il 2021

Oggi la ULEZ riguarda in definitiva la City, quella che viene definita Municipalità di Westminster e che raccoglie tutti i palazzi del governo e del regno; è quella che fino a ieri era definita la Congestion Charge. In pochi mesi si calcola che all’interno di quest’area passeranno solo i veicoli autorizzati, le auto pubbliche e pochissimi mezzi autorizzati per il trasporto e il rifornimento dei negozi della zona.

I privati dovranno stare fuori, prendere il taxi o la metro. Ma la sfida più importante è quella che riguarda l’estensione dell’area ULEZ che entro l’ottobre 2021 sarà allargato a tutta la cosiddetta Inner London: a nord fino a Heringey a est fino a Fulham, a ovest da Newham e Greenwich a sud tra Southwark e Lambeth.

Si tratta di un anello imponente che coinvolgerà diverse centinaia di migliaia di veicoli: stesse limitazioni. Londra è tempestata di cartelli, avvisi e banner: le radio locali hanno programmato decine di messaggi promozionali per spiegare le novità e come adeguarsi. Il giro di vite riguarda tutti: anche le auto pubbliche. I taxi londinesi, uno simboli della città, non brillano per la qualità delle loro emissioni… Si parla di quasi 22 mila auto.

I taxi acquistati dal 2017 in poi potranno lavorare con una tolleranza di quindici anni (ma saranno soggetti a controlli sulle emissioni) e tutti gli altri dovranno passare a vetture a impatto non inquinante. Esentati i veicoli per il trasporto dei disabili, almeno fino al 2025. Alle mille telecamere esistenti ne saranno aggiunte almeno altrettante: i soldi incassati verranno destinati a trasporto pubblico e metropolitane. Si parla già di tre nuove linee.

Ultima modifica: 7 Maggio 2019