Con un parco circolante che conta la bellezza di 2 milioni di veicoli diesel con motorizzazioni comprese tra l’Euro 0 e l’Euro 3, parlare di rottamazione di auto Euro 5 sembrerebbe una follia. E, in effetti, a ben guardare, forse lo è.
Eppure, nonostante le automobili Euro 5 siano delle auto nuove, tecnicamente valide, molte delle quali anche già dotate di alcuni dispositivi ADAS, per il legislatore sono automobili ritenute altamente inquinanti. Tanto da precluderne la circolazione – un esempio per tutti è quello di Milano e della nuova Area B – già tra un paio di anni.
Ora qui non si vuole entrare nel merito di quanto stabilito dalle pubbliche amministrazioni, ma qualcosa evidentemente non torna. Vediamo perché e vediamo di capire se ha senso rottamare automobili diesel Euro 5.
Il Diesel è l’aggravante
A essere nell’occhio del ciclone, come è oramai noto, è il diesel. Sì, perché a questo tipo di trazione viene imputato “tutto il male”: è colpa delle motorizzazioni a diesel se le città hanno un alto tasso di inquinamento, se le polveri sottili (in inverno!) raggiungono tassi impressionati, e così via.
E pertanto, sono parecchie le città (in Italia e in Europa) ad aver annunciato – e in qualche caso già messo in atto – una linea dura, durissima, contro coloro che posseggono un’automobile a diesel, sia essa Euro 0, oppure Euro 6 (quindi l’ultimo stato della tecnica).
Il che significa che, se le politiche riguardanti la mobilità dovessero proseguire su questa linea, chi possiede un’auto diesel – anche nuova – ha di fatto in mano un ferro vecchio. Possibile? Pare di sì.
Gli incentivi dove sono?
Le conseguenze di questa impostazione sono enormi: il mercato dell’usato del diesel andrebbe di fatto a estinguersi, automobili costose, con pochi anni di vita e pochi chilometri sulle spalle, verrebbero svalutate fino ad azzerarne il valore. E se è vero che stiamo ancora usando il condizionale, non è poi cosa così lontana dalla realtà: le politiche disincentivanti il diesel hanno già ora ricadute negative sul mercato del nuovo e dell’usato, è innegabile, perché vige sovrana l’incertezza.
Allora, è lecito chiedersi: se davvero si sarà costretti a rottamare automobili nuove, dove sono gli incentivi statali per rinnovare il parco circolante e permettere l’acquisto di auto a trazioni alternative? E’ chiaro e sotto gli occhi di tutti come l’Ecobonus non possa bastare.
Ultima modifica: 18 Marzo 2019