Il tema non è di poco conto, perché conoscere quanti punti si possiedono inizialmente sulla patente è di fondamentale importanza per non sforare. Il rischio è quello di compromettere la propria guida e non poter guidare.
Se è vero che i punti hanno tutti la stessa valenza, è altrettanto vero che non tutte le manovre che comportano la perdita di punti hanno la stessa gravità . Parcheggiare in una zona riservata alla fermata dei bus implica la perdita di due punti, più una sanzione, passare con il rosso o guidare in stato di ebbrezza implica altro.
Dunque, prima di entrare nel merito del numero di punti che si hanno in partenza sulla patente, meglio fare una raccomandazione a tutti: guidare, sempre, con prudenza.
In principio i punti erano 20
Quando si ottiene la patente, i punti sono 20 ed è giusto preservarli. I neopatentati sono sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, le quali difficilmente perdonano manovre imprudenti, di conseguenza riducono i punti.
Per tutti coloro che non commettono infrazioni, ogni 2 anni c’è un piccolo premio, ovvero sulla patente vengono addizionati due punti. Facendo un esempio concreto, se nei due anni successivi al conseguimento della patente, i 20 punti totali sono rimasti intatti, allora automaticamente i punti diventano 22. Due anni dopo, se ci si è ancora comportati bene e adeguatamente alla guida, i punti diventano 24 e così via fino a raggiungere al massimo di 30 punti.
Come si perdono i punti
La decurtazione dei punti avviene in occasione delle infrazioni e varia a seconda della gravità . In gergale possono essere decurtati da 1 a 10 punti. Per esempio:
- Â se non si accendono i fari, si viene sanzionati e viene decurtato solo 1 punto
- Â il parcheggio alla fermata del bus, invece, costa 2 punti.
- diventano 10 quando le manovre sono davvero rischiose per l’incolumità propria e degli altri automobilisti, come sorpassi azzardati, mancato rispetto degli incroci, eccesso eccessivo della velocità .
Ultima modifica: 6 Luglio 2020