Patentino ADR: che cosa è e quando occorre

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Il Patentino ADR è un certificato di abilitazione professionale che riguarda i conducenti di mezzi, non necessariamente pesanti, che devono veicolare materiale potenzialmente pericoloso. Capita abbastanza spesso di vedere mezzi pesanti, o anche semplicemente furgoni, che recano cartelli a forma di rombo regolare con simbologia e scritte diverse: gas tossico o non tossico, acidi, liquidi infiammabili o autoincendianti fino al simbolo di ultimissima generazione – piuttosto inquietanti – materiale infettivo o altamente pericoloso, quello che è stato ribattezzato come BioHazard è che riguarda scorie o prodotti di scarto di discariche o peggio. In questi ultimi anni la necessità di mettere in sicurezza questo genere di trasporti è resa evidente da gravi incidenti stradali e ferroviari di ogni tipo in cui sono purtroppo rimasti coinvolti anche molti mezzi normali.

La tipologia di sostanze a rischio è aumentata enormemente con l’evolversi della produzione industriale: stoccare e mettere in sicurezza questo genere di carichi molto spesso non basta: occorre spostarli per dirigerli là dove possano essere trattati e resi inerti. Secondo Eurostat ogni giorno ci sono circa 10mila mezzi pesanti che trasportano sostanze pericolose: nemmeno molti se si considera che i mezzi abilitati a questo genere di trasporti sono quasi 80mila. Un numero di veicoli e di transiti che rispetto a due anni fa è aumentato quasi del 10%. Qualche tempo fa un’inchiesta evidenziò che nemmeno un terzo degli autisti preposti alla guida era in possesso del certificato ADR. Di qui i controlli sempre più stretti che hanno portato a sanzioni severe e a un consistente giro di vite.

Il protocollo ADR deriva dal francese “Accord europeen relatif au transport international des merchandises Dangereuses par Route” e si rifà al primo documento redatto in tal senso ormai oltre trent’anni fa quando la nascente Unione Europea, allora ancora semplicemente CEE, cercò di dotarsi di tutta una serie di normative comuni per regolamentare il traffico delle sostanze pericolose. La prima cosa che l’UE stabilì, riscrivendolo il regolamento per imporlo a tutti i paesi, fu stabilite quali fossero le sostanze potenzialmente pericolose che richiedevano attenzione, perizia, capacità di reazione in caso di rischio i cui autisti fossero non solo consapevoli delle problematiche di ciò che trasportavano ma fossero anche pronti a sottoporsi a un’intensa formazione professionale continua.

Come si ottiene il patentino ADR

Conseguire l’ADR non è una passeggiata: senza questo genere di abilitazione non sarebbe possibile trasportare cisterne, esplosivi o materiali radioattivi. I corsi non possono essere affrontati privatamente ma bisogna rivolgersi alle scuole guida abilitate all’erogazione dei corsi necessari effettuando prima dell’esame vero e proprio tutta una serie di test, a cominciare da quello psicofisico. Le classi dei trasporti a rischio sono 13 e chi pensa che riguardino esclusivamente mezzi pesanti sbaglia. Per i materiali esplodenti o per quelli radioattivi spesso vengono utilizzati normali furgone di peso inferiore alle 3.5 tonnellate che chiunque con una normale patente B potrebbe guidare.

Il certificato di abilitazione ADR è internazionale perché è valido sia in Italia che all’estero e le regole che lo riguardano sono le stesse ovunque. Ogni specializzazione ha una sua abilitazione: si può essere abilitati alla guida di cisterne che contengono materiale potenzialmente pericoloso (gas, carburanti, liquidi inerti o sotto forte compressione), materiali esplosivi o radioattivi. Non è possibile avere due o tre abilitazioni: una volta conseguito l’ADR per una di queste tre tipologie di carico le altre sono precluse.

Argomenti di studio e di esame per abilitazione e riabilitazione del patentino ADR

I corsi per conseguire il patentino ADR sono diversi un po’ dappertutto anche se il programma di studio è lo stesso in tutta Europa. Di solito i vari segmenti di studio vengono divisi in quattro o cinque parti: la prima è generale e riguarda meccanica, norme della strada e della sicurezza, primo soccorso, modalità di trasporto internazionale. Si parla di una ventina di ore di corso circa. Poi si passa alle parti più specifiche per ogni singola tipologia di interesse, cisterna, esplosivi o radioattivi. In tutto il corso in generale impegna tre le 30 e le 40 ore e può costare da un minimo di 400 euro a un massimo di 1000 euro. Le scuole guida che mutuano il corso si occupano anche di presentare le varie domande che sono un costo in più in termini di bolli e licenze. Ci sono poi i corsi di aggiornamento: il patentino ADR ha una validità di cinque anni scaduti i quali bisogna rinnovare il certificato. Se ci si dimentica di farlo è un bel problema perché il limite di tolleranza è davvero minimo.

L’esame per conseguire il certificato si svolge con un quiz; il test è diverso per ogni specializzazione e prevede una serie quesiti, un solo foglio se si richiede solo il CFP ADR base e generico, se si vuole la specializzazione cisterna (o esplosivi o radioattivi) bisognerà rispondere anche a un’ulteriore scheda relativa alla specializzazione richiesta. Quando si consegue l’abilitazione, o la riabilitazione in caso di rinnovo, il vecchio certificato decade automaticamente e quello nuovo entra in vigore per una durata di cinque anni. Se si è un nuovo candidato e non si passa l’esame si può solo ritentare; ma se si fallisce il test per il rinnovo dell’abilitazione bisogna essere molto attenti.

L’ADR di cui si è in possesso avrà valore fino alla data di scadenza e se dovesse scadere prima dell’esame successivo si rischia di dover restare a terra e non potere lavorare. Insomma, meglio non aspettare l’ultimo momento per rinnovare il proprio certificato anche perché i calendari degli esami non sono frequenti come quelli delle normali patenti di guida. L’esame prevede esame molto più impegnative rispetto a quelle di un normale corso per la patente ma il margine di tolleranza è più alta. Per il corso base bastano 19 risposte esatte su 25; per quelle sui corsi specifici occorrono 11 risposte esatte su 15. Il tempo limite per il completamento del quiz è 45’. Gli esami di rinnovo sono uguali in tutto e per tutto a quelli per la concessione del certificato; cambiano solo il numero di domande, quindici per tutti i test con un limite di tolleranza di un terzo, e dunque sono sufficienti dieci risposte esatte.

Ultima modifica: 18 Giugno 2019