L’ omissione di soccorso, in caso di incidente stradale, è severamente punita la legge in merito parla chiaro. Quindi l’atto di non prestare soccorso in caso di sinistro stradale è un illecito penale. Reato che si configura anche nei casi meno gravi ad esempio senza feriti o vittime. Ricordiamo inoltre che la persona che si trovi coinvolta in un incidente stradale ha l’obbligo di non abbandonare il luogo senza il via libera da parte delle autorità.
Cosa s’intende per omissione di soccorso?
Questo reato si configura quando una persona non si ferma a prestare assistenza agli altri utenti della strada (Ad esempio automobilisti, ciclisti o pedoni) a seguito di un incidente stradale. Soccorso che deve essere esteso a tutti i singoli coinvolti. Il Codice Penale all’Articolo 593 precisa che qualunque persona può essere accusata di omissione di soccorso se quel determinato soggetto ignori deliberatamente l’accaduto.
E non basta di certo una breve sosta per evitare guai con la giustizia. Infatti, solo gli addetti alla pubblica sicurezza possono autorizzarci ad andare via. Naturalmente dopo aver comunicato i nostri dati personali e quelli relativi all’assicurazione auto. Come affermato in precedenza si ha sempre l’obbligo di fermarsi, in particolare quando ci troviamo davanti dei feriti a prescindere dall’entità delle loro lesioni. In caso di fuga dall’incidente con relative vittime o feriti, si configurerebbe il doppio reato: quello di fuga e quello di omissione.
Quali le conseguenze se evitiamo volontariamente di fermarci per prestare aiuto?
Iniziamo con il ricordare che ci troviamo a commettere un illecito penale. Se ignoriamo intenzionalmente un individuo ferito (Grave o meno) rischiamo l’accusa di lesioni. Mentre nel caso ignorassero una persona in grave pericolo di vita che si sarebbe potuta salvare grazie al nostro aiuto, rischiamo una pesante accusa di omicidio stradale.
- I singoli che non rispettano l’obbligo di fermarsi in caso di incidente stradale con soli danni alle cose e ai veicoli rischiano una multa da 294 euro fino a un massimo di 1.174 euro. Nel caso i danni siano rilevanti, si rischia anche il ritiro della patente. Da un minimo di 15 giorni fino a un massimo di 2 mesi.
- I singoli che non si fermano a prestare soccorso a eventuali feriti (Anche con lesioni non gravi) rischiano il carcere (Una pena carceraria dai 3 mesi ai 3 anni) e il ritiro della patente da un minimo di 1 anno fino a un massimo di 3 anni.
- Le persone che non si fermano (Anche nel caso dovessero decidere il contrario) per prestare il primo soccorso a feriti in pericolo di vita rischiano il carcere (Dai 6 mesi ai 3 anni) e il ritiro della patente da 1 anno e 6 mesi fino a 5 anni.
Inoltre la Legge stabilisce che si può ottenere una riduzione della pena nel caso il conducente datosi alla fuga decida di mettersi a disposizione delle autorità competenti non oltre le 24 ore dall’avvenuto incidente stradale. In caso l’automobilista si fermi a prestare i primi aiuti e rimanga a disposizione delle autorità competenti nei casi in cui si raffiguri il reato di omicidio colposo o quello di lesioni personali colpose non rischierà l’arresto in fragranza di reato.
Quando non è previsto il reato di omissione di soccorso?
Unicamente quando il malcapitato si trovi ad essere già assistito da altre persone come ad esempio passanti o personale medico. Solo e comunque in questa particolare circostanza.
La classificazione della trasgressione
Il Codice Penale mette sullo steso piano chi commette il reato e chi pur avendone i mezzi e la possibilità non interviene per impedirlo. Mentre nel Codice della Strada è l’articolo 189 a disciplinare il comportamento di tutti gli utenti della strada compresi gli automobilisti che si ritrovano coinvolti in qualche incidente stradale.
Cosa fare in caso di incidente con animali?
Il Codice della Strada prevede determinati comportamenti da adottare anche in caso le vittime siano animali. L’articolo 189, comma 9 bis prevede l’obbligo per l’utente della strada in caso di sinistro di fermarsi e prestare il primo soccorso anche in caso di animali. Siano essi da affezione, da reddito o protetti.
La mancata osservazione di questo obbligo comporterà il pagamento di una sanzione pecuniaria amministrativa di 413,00 euro fino a un massimo di 1.651,00 euro. Ovviamente l’obbligo di soccorso è esteso a tutti gli attori coinvolti nell’incidente.
Quali comportamenti da adottare in questo caso? Partiamo dal presupposto che abbiamo involontariamente investito un animale, in questo caso è obbligatorio fermarsi e accertarsi del suo stato di salute. Il secondo passo sarà quello di prender contatto con il servizio veterinario della Asl locale dove vi forniranno tutte le linee guida di primo soccorso. In caso è possibile anche chiamare un veterinario situato in zona.
A questo punto si dovrà trasportare l’animale ferito al più vicino centro di veterinaria per le prime cure. Cure che il veterinario non potrà rifiutarvi come previsto dall’articolo 16 del Codice Deontologico dei veterinari. Al massimo si potranno sostenere le spese per eventuali medicine che poi saranno rimborsate dal proprietario dello steso animale. In caso di animali selvatici sarà obbligatorio mettersi in contatto con la Guardia Forestale di Stato o la Polizia Provinciale del luogo perché secondo le norme vigenti, gli animali selvatici anche se feriti non possono essere raccolti da privati cittadini.
Nel caso l’animale dovesse morire per mancanza del primo soccorso, si configurerebbe il reato di ‘Uccisione di animale’. Reato previsto non solo dal Codice della Strada ma anche dal Codice Penale con l’articolo 554 bis. In questo ultimo caso si rischia una pena di reclusione che va da un minimo di 4 mesi fino a un massimo di 2 anni.
Ricapitolando: ognuno di noi è obbligato, in caso di sinistro a fermarsi e in presenza di eventuali persone ferite adoperarsi a prestare loro il primo soccorso, ovviamente entro i limiti delle nostre competenze per evitare di peggiorare la situazione. Chiamare i soccorsi e le autorità competenti per i dovuti rilievi di Legge. Inoltre, si è obbligati a prestare soccorso anche nel caso le vittime fossero degli animali domestici o selvatici.
Ultima modifica: 23 Ottobre 2020