Metano autostrada: mappa dei distributori

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La nascita di una rete di distribuzione del metano è dovuta all’iniziativa di imprenditori che hanno preso spunto per un nuovo business commerciale a seguito del collegamento dell’Italia al grande metanodotto in cui scorre il prezioso idrocarburo proveniente dall’Est Europa e dal Nord Africa.

Tra le regioni che hanno accettato la sfida di investire nella distribuzione di questo carburante ci sono la Toscana, le Marche, il Veneto e l’Emilia Romagna: non è un caso che in queste regioni ci sia un alto numero di punti di erogazione di metano anche oltre la media europea.

Ma fino ad allora e alla diffusione di veicoli al metano, i punti di erogazione di carburanti sulla rete stradale e autostradale era opera e presidio dei soli petrolieri, impegnati, oltre che nella produzione e nella raffinatura, anche nel business della distribuzione di benzina e diesel.

Maggiore diffusione

Lo sviluppo della tecnologia automobilistica e la crescita della domanda del nuovo carburante hanno stimolato l’incremento di distributori che erogassero anche metano sulla rete autostradale. Gli stessi distributori di carburanti tradizionali, i petrolieri, hanno iniziato a concedere degli spazi per l’erogazione di questo idrocarburo, tanto che oggi è possibile mettersi in viaggio con la certezza di poter trovare facilmente questo tipo di rifornimento.

Inoltre, i vantaggi offerti da questo idrocarburo ecologico hanno visto l’aumento di veicoli commerciali che costituiscono di per sé il più vasto numero di veicoli viaggianti sulla rete autostradale. Le cause sono quelle facilmente deducibili dalla natura vantaggiosa del metano: è più economico, garantisce un sicuro risparmio nelle tasche delle imprese, ed è anche più ecologico.

L’aumento di veicoli commerciali, che ha raggiunto quasi il 30 percento negli ultimi cinque anni, è anche incentivato da finanziamenti che riguardano perfino la produzione di autocarri a metano di stazza pari o superiore alle 7 tonnellate. Questo determinerà nel tempo lo sviluppo di distributori del prezioso carburante dislocati su tutta la rete autostradale italiana, così come già è avvenuto in Germania, in Svezia, in Svizzera e in Austria.

Vantaggi

In dettaglio, questi sono i vantaggi che il metano offre all’automobilista, sia conduttore di un veicolo commerciale che di un veicolo privato:

  • il costo è circa la metà di quello della benzina, quindi molto conveniente, e lo stesso vale, seppur in misura minore, per il diesel e il Gpl;
  • il consumo per litro è notevolmente più basso, circa il 65 percento in confronto alla benzina e quasi la metà rispetto al diesel;
  • la rete di distribuzione è completamente interrata (metanodotto) per cui il trasporto del metano non avviene né per terra né per mare, quindi non c’è inquinamento;
  • la densità dell’idrocarburo è inferiore a quella dell’aria per cui è possibile parcheggiare il veicolo ovunque, anche in ambienti seminterrati;
  • è ecologico e permette di circolare anche nei giorni di blocco stradale, quando sono stati superati i limiti di tollerabilità di inquinanti nell’aria.

Utilizzo di internet

Sulla rete internet ci sono molti siti che si occupano di registrare i distributori di metano sul territorio nazionale fornendo così un utile servizio ai tanti automobilisti che hanno scelto il carburante “verde”: si tratta del sito ecomotori.net, oppure ruoteinrete.it, o ancora metanoauto.com, solo per citarne alcuni.

È importante ricordare che esistono anche delle app scaricabili su pc, mobile e tablet, in grado di offrire la lista dei distributori di metano su strade e autostrade sfruttando la posizione di chi si collega e fornendo così le indicazioni su quelli più vicini.

Il dato più aggiornato – preso dalla fonte web metanoauto.com – ci indica che già nei primi tre mesi del 2017 gli impianti, da nord a sud della penisola italiana, sono 1.378, di cui 1.178 attivi e 200 fuori servizio. Da queste cifre si evince che la mappa dei distributori vede in testa il Nord Italia, a cui segue il Centro e per ultimo il Sud e le isole.

La Sardegna è la grande assente nell’elenco delle regioni che dispongono di punti di erogazione del metano. Le cause sono determinate proprio dal tipo di approvvigionamento del carburante che avviene attraverso il collegamento con il metanodotto e che non arriva, però, fino alla grande isola.

In tutta la rete autostradale italiana ci sono ad oggi 43 distributori che coprono buona parte del territorio italiano, all’infuori di 8 regioni: 3 nel Nord Italia (Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria), 2 nel Centro (Umbria, Abruzzo) e 3 nel Sud (Molise, Calabria, Basilicata).

Nord Italia

Nel Nord Italia ci sono più del 50 percento dei distributori di metano del totale nazionale. Delle regioni che appartengono a questa area, solo alcune hanno distributori di metano autostradali mentre le altre solo sulla rete stradale:

  • Emilia-Romagna: 9 autostradali di cui 2 in A1, 2 in A13, 3 in A14, 1 in A2
  • Lombardia: 8 autostradali di cui 2 in A1, 2 in A4, 1 in A7, 1 in A50, 1 in A51
  • Piemonte: 3 autostradali di cui 2 in A55 e 1 in A4
  • Trentino-Alto Adige: 1 autostradale in A22
  • Veneto: 4 autostradali di cui 3 in A4, 1 in A13
  • Friuli-Venezia Giulia (rete stradale)
  • Liguria (rete stradale)
  • Valle d’Aosta (rete stradale)

Centro Italia

Nel Centro Italia i distributori di metano coprono il 28 percento del totale nazionale. Le regioni con distributori su rete autostradale o solo stradale sono:

  • Lazio: 7 di cui 2 in A1, 3 in A90, 2 in A91
  • Marche: 2 di cui 1 in A14 e 1 nel raccordo autostradale per Ascoli Piceno
  • Toscana: 3 di cui 1 in A1, 2 in A11
  • Abruzzo (rete stradale)
  • Umbria (rete stradale)

Sud Italia e isole

Nel Sud Italia e nelle isole i distributori sono appena il 18 percento del totale nazionale, così distribuiti per ciascuna regione e per distribuzione su rete autostradale o solo stradale:

  • Puglia: 1 in A14
  • Sicilia: 2 di cui 1 in A18, 1 in A19
  • Campania: 3 di cui 1 in A1, 2 in E841
  • Basilicata (rete stradale)
  • Calabria (rete stradale)
  • Molise (rete stradale).

Ultima modifica: 26 Aprile 2017