L’Area B di Milano: 188 varchi e oltre 100 telecamere

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Come funzionerà l’Area B di Milano? Sarà qualcosa di completamente diverso rispetto all’Area C: la differenza è sostanziale perché la zona della Cerchia delle Mura era stata studiata e organizzata non solo per regolamentare e limitare il traffico ma anche per guadagnare denaro. Le telecamere posizionate nella cerchia del centro di Milano sono uno strumento per identificare le vetture che non hanno titolo per entrare nei varchi e sanzionarle. L’intervento nel centro cittadino è stato per quanto complesso molto mirato: l’Area B è enormemente più grande e dunque notevolmente più complesso proprio per la notevole dimensione del campo d’intervento.

Le telecamere aumenteranno considerevolmente

Alcuni dati, tutti interessanti. Intanto cominciamo da una definizione che è quella di LEZ, Low Emission Zone, una zona destinata a limitare quanto più possibile l’emissione di sostanze inquinanti legate al traffico e alla combustione di idrocarburi. L’area Low Emission del Comune di Milano dell’Area B occuperà quasi il 72% dell’intero territorio comunale del capoluogo. Si parla di controllare tutti i principali accessi alla città: un’area che si può identificare con l’anello della linea metropolitana che circonda Milano. Il progetto inizialmente è di sette anni, dal 25 febbraio 2019 al 2026 ma ogni anno la commissione traffico e urbanistica potrà rinnovare i termini.

Abbattere polveri sottili e ossido di azoto

L’obiettivo da raggiungere è quello di abbattere, di almeno 25 tonnellate, il volume delle polveri sottili legate allo scarico e i volumi di ossido di azoto di almeno mille tonnellate. In tutto i varchi individuati per l’Area B sono 188 ma solo una ventina sono già presidiate dalle telecamere: le prime a entrare in funzione sono state posizionate nelle vie Anassagora, Pirelli, Sarca, Giuditta Pasta, Gallarate, Tofano, Basilea, Zurigo, Gonin, Baroni, Cassinis, Rogoredo, Carlo Feltrinelli, Mecenate e Fantoli. A breve inizieranno gli allestimenti di altre ottanta telecamere, entro la fine dell’anno saranno almeno cento, per aumentare ancora fino al 2020.

Inizialmente le telecamere avranno soprattutto il compito di individuare i veicoli non idonei e di coordinare le pattuglie della polizia municipale ma è evidente che con il passare dei mesi – proprio come è già successo con l’Area C – aumenterà non solo la capillarità di questi controlli, ma anche la loro definizione. Non è escluso che in un futuro, non molto lontano, le sanzioni possano arrivare direttamente dalle immagini e non dal riscontro diretto della polizia municipale.

Ultima modifica: 7 Marzo 2019