Il GPL ha completamente rivoluzionato il mercato dei motori in questi ultimi anni: se è vero che la stragrande maggioranza delle auto che hanno installato un sistema GPL (iniettore GPL) viaggiano a benzina, va segnalato il fatto che esistono anche di diverse auto a gasolio che hanno installato con successo e risparmio il dual fuel e che ora viaggiano a diesel e GPL.

Iniettori GPL, carburante alternativo

Senza entrare in difficili spiegazioni di carattere meccanico, va detto semplicemente che se è vero che esistono due diversi serbatoi, quello diesel o benzina resta il principale serbatoio dell’auto mentre quello GPL viene allestito con una bombola che viene allestita in piena sicurezza o nel bagagliaio o nel vano della ruota di scorta, non esistono due distinti motori per ognuno dei due propellenti.

La differenza la fanno gli iniettori: se alzate il cofano della vostra macchina bifuel vedrete questi iniettori inseriti sul motore e distinti da un tappo colorato (a volte verde, a volte rosso); ha una dimensione leggermente più grande degli iniettori benzina e ha il compito di polverizzare il carburante all’interno del cilindro per favorire la massima resa dell’esplosione. Con gli anni la produzione degli iniettori GPL si è notevolmente raffinata e la qualità di questi strumenti è diventata davvero superlativa. Non altrettanto si può dire della qualità del carburante.

Il rischio degli iniettori 

Non è una novità: il GPL italiano non è certo uno dei migliori in commercio. Pochi controlli di qualità e uno smercio a volte troppo frettoloso porta nei nostri serbatoi un gas a volte troppo grezzo che spesso contiene elementi non propri, addirittura sabbia.

Quello che finisce nei serbatoi delle stazioni di servizio finisce nelle nostre auto e di conseguenza entra nei nostri cilindri con gli iniettori e i filtri che fanno di tutto per mantenere pulito il flusso di carburante, ma a volte con grande difficoltà. Il punto debole degli iniettori è che spesso devono essere puliti, a volte addirittura spurgati.

L’operazione non è semplice e prevede una certa mano d’opera e parecchio tempo a disposizione oltre che una cautela non indifferente: ogni singolo iniettore va smontato, pulito, immerso in un bagno di petrolio e testato elettricamente. Si può evitare qualche conseguenza con un additivo ad hoc da aggiungere al pieno di GPL e a quello di benzina ma se si pesca carburante sporco c’è poco da fare. Il consiglio è quello di lasciare fare a un professionista a costo di dover sostituire tutto il blocco degli iniettori… preventivo intorno ai 600.  In ogni caso ogni 20-25mila chilometri una pulizia è d’obbligo (circa 100€), se la macchina elimina fumo nero e gassoso anticipate i tempi.

Ultima modifica: 27 Agosto 2019