Convertire auto a benzina in GPL: cosa bisogna sapere

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Il GPL si presenta come una valida alternativa alle più tradizionali soluzioni, ad esempio benzina e diesel. Il Gas di Petrolio Liquefatto (GPL) è composto da idrocarburi che vengono trasformati in liquidi a bassa pressione per essere poi manipolati facilmente.

Perché è vantaggioso il GPL

Le ragioni del suo successo sono da ricercare nella convenienza economica, dato che il prezzo del GPL è inferiore di quasi 1 euro per litro rispetto al costo della benzina. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla maggiore sostenibilità, infatti, contiene una percentuale bassa di zolfo e produce residui della combustione estremamente ridotti. Ciò lo rende il carburante a minor impatto ambientale.

Benché esistano veicoli che escono dalla casa madre con l’impianto GPL già installato, il costo elevato di queste vetture fa sì che molti preferiscano adottare una strategia alternativa. Infatti, è possibile montare tale impianto su un’automobile a benzina. Per fare ciò è necessario apportare alcune fondamentali modifiche.

Tuttavia, non tutte le auto possono essere convertite. La componente elettronica delle macchine di ultima generazione rappresenta un decisivo ostacolo alla conversione al GPL poiché l’aggiunta dell’impianto potrebbe portare a degli squilibri: non è impossibile ma sarebbe sicuramente un’operazione delicata. È decisamente più sicuro scegliere di installarlo su un automobile con un sistema meno complesso perché non si rischierebbe di interferire con l’apparato elettronico, che, in queste vetture, è di minore impatto.

Cosa serve per la conversione

Prima di iniziare l’installazione dell’impianto GPL sulla propria auto, è importante fare un verifica del regolare funzionamento della vettura. Tra i principali controlli da compiere possiamo ricordare: la pulizia delle fasce e degli iniettori, il cambio dell’olio e il controllo delle compressioni.

A questo proposito, la salute delle valvole è di primaria importanza poiché il GLP agisce a temperature maggiori rispetto alla benzina. Per questa ragione, è bene che vengano sottoposte ad un controllo periodico per garantire che siano sempre autoregolanti. Invece, per la manutenzione del motore dopo l’installazione, si può utilizzare un kit salva valvole, che permette di limitare il consumo delle valvole, aggiungendo un additivo raffreddante nella camera di combustione. 

Per poter installare un impianto GPL bisogna avere lo spazio necessario nel bagagliaio per la bombola che conterrà il combustibile. Inoltre sarà necessario scegliere uno dei quattro tipi di impianto in base al proprio motore:

  • a miscelatore;
  • a controllo della carburazione;
  • a iniezione gassosa;
  • a iniezione sequenziale.

Il costo varia a seconda del modello scelto: generalmente variano da 800/900 euro per la prima tipologia fino a 1800/200 per la quarta. A questo costo si deve poi aggiungere il prezzo del collaudo finale che ammonta a circa 150 euro.

In conclusione, la conversione dell’auto a benzina in GPL può sembrare costosa ma, sul lungo periodo, garantirà un risparmio tra il 50% e il 60% rispetto alla benzina. La comodità di tale impianto è da ricercare anche nella capacità di circolare in qualsiasi zona, anche nei giorni di blocco per determinate auto, oltre che la possibilità di passare da un combustibile all’altro anche in corsa.

Ultima modifica: 28 Ottobre 2021