Ricevere multe è sempre una sorpresa sgradevole specialmente se si ritiene di aver subito un torto, oppure se la notifica è stata effettuata in maniera irregolare e senza rispettare termini e modalità previsti dalla disciplina di legge. A tal riguardo è bene sapere che le sanzioni del Codice della Strada possono essere sempre contestate, laddove ovviamente esista un errore procedurale, oppure qualora il pagamento della somma fosse ritenuto ingiusto e/o non dovuto. Di seguito alcuni consigli utili per sapere come procedere correttamente per fare ricorso contro una multa.
Come fare ricorso per contestare una multa
Per fare ricorso contro le multe ricevute in seguito alla contestazione di un’infrazione al Codice della Strada, è possibile procedere in tre diversi modi rivolgendosi a:
- Giudice di pace;
- Prefetto;
- ente e autorità che ha fatto il rilevamento dell’infrazione.
La contestazione della multa può essere depositata direttamente presso l’istituto o l’ente che ha notificato il verbale. In questo caso si parla tecnicamente di un ricorso in regime di autotutela, ovvero una procedura percorribile qualora dovesse essere stato commesso un errore grossolano, oppure nel caso di multe palesemente ed evidentemente illegittime. Gli enti possono cancellare la multa ad esempio per uno scambio di persona, per la consegna della sanzione al vecchio proprietario del veicolo, per un errore nel rilevamento della targa oppure in caso di secondo invio per la stessa infrazione.
Il ricorso per contestare una multa può essere effettuato anche davanti al Giudice di pace, che ha il potere di annullare o confermare sia le multe per le infrazioni al Codice della Strada che le sanzioni relative alle cartelle esattoriali.
Il termine per proporre ricorso è di 30 giorni dal ricevimento della multa e la domanda va depositata negli uffici territoriali oppure inviata a mezzo raccomandata.
La documentazione richiesta a supporto del ricorso è: il modulo del verbale di contestazione della multa, con relative 4 copie dell’originale, una copia del proprio documento d’identità, una ricevuta di pagamento per il contributo unificato da 43€ e una marca da bollo da 27€, valori validi per le multe di importo inferiore a 1.100€. Dopo la sentenza del Giudice di pace bisognerà regolarizzare la propria posizione entro 30 giorni, sia nel caso di una sentenza di rifiuto che di una riduzione della sanzione.
In alternativa, è possibile fare ricorso contro il verbale davanti al Prefetto, entro 60 giorni dalla data di notifica della contestazione che irroga la sanzione. In tal caso non vi sono spese giudiziarie: la procedura è completamente gratuita. Il ricorso può essere scritto a mano oppure in via telematica e firmato, poi può essere depositato direttamente negli uffici territoriali della Prefettura o inviato a mezzo posta raccomandata.
Nel ricorso bisogna inserire i propri dati personali, anagrafici e domiciliari, i dati del verbale oggetto del ricorso e il motivo della contestazione, allegando ovviamente una copia del proprio documento d’identità. Il Prefetto può impiegare fino a 120 giorni per rispondere alla richiesta di annullamento, con una sentenza positiva, negativa oppure operando una riduzione della sanzione pecuniaria. Nel caso fosse emessa un’ingiunzione di pagamento, è comunque possibile impugnare tale provvedimento entro 30 giorni davanti al Giudice di pace.
Motivi di contestazione delle multe
- errori nelle generalità di colui che ha commesso l’infrazione;
- dati incompleti su data e ora dell’infrazione commessa;
- errori o dati incompleti riguardo la targa e il veicolo;
- verbale incompleto;
- notifica oltre i 90 giorni dalla contestazione dell’infrazione;
- doppia notifica per la stessa infrazione;
- multa relativa al precedente proprietario;
- errori nella rilevazione;
- strumenti di verifica non a norma;
- mancata indicazione dell’autorità competente.
Quelli sopra elencati non sono gli unici motivi di ricorso contro una multa, ma sicuramente i più ricorrenti.
La errata identificazione dell’utente, oppure i dati errati o incompleti relativi alla data e all’ora dell’infrazione, oppure la mancanza di un verbale esaustivo e completo circa il fatto colpito da sanzione pecuniaria sono fra i motivi più diffusi di annullamento della multa.
Lo stesso si può dire per la mancata identificazione del pubblico ufficiale che ha rilevato la violazione delle norme del Codice della Strada, oppure del soggetto che ha commesso l’infrazione qualora la multa fosse da recapitare al vecchio proprietario del veicolo. Quest’ultima situazione può essere provata dalla data del passaggio di proprietà. Altro motivo è la la scoperta che gli strumenti di rilevazione (come l’autovelox) non erano stati regolarmente revisionati.
Non è invece possibile proporre ricorso, in nessun caso, per contestare la sola decurtazione dei punti dalla patente di guida. Inoltre, benché sia possibile procedere in tutte queste casistiche, se l’errore è marginale e non compromette l’identificazione del conducente e del veicolo, difficilmente la multa sarà annullata in sentenza (per esempio per mancato numero civico o errore di trascrizione del cognome).
Quando conviene il ricorso multe: errori da evitare
Quando si riceve una multa non bisogna mai commettere errori, altrimenti anche una sanzione potenzialmente annullabile potrebbe essere confermata se il ricorso viene presentato nel modo sbagliato. Ad esempio per le piccole somme potrebbe essere più conveniente pagare entro i primi 5 giorni, con uno sconto fino al 30% sull’importo della multa, evitando di pagare i costi relativi al Giudice di pace.
Un altro errore consiste nell’effettuare la segnalazione sul guidatore per la decurtazione dei punti della patente, prima della sentenza del ricorso. In caso di accoglimento della domanda di annullamento, infatti, sarà estremamente difficile richiedere il ripristino dei punti della patente, per questo è meglio attendere l’esito del ricorso.
Non bisogna neanche procedere con la contestazione se risulta lampante il torto. In questi casi è meglio evitare di sprecare tempo e denaro, meglio pagare la multa con rassegnazione. Infine è necessario controllare di non aver commesso errori nella presentazione del ricorso, altrimenti anche una procedura valida potrebbe essere rifiutata per un vizio di forma o per la mancanza di un documento necessario.
Ultima modifica: 20 Novembre 2021