La targa di un veicolo rappresenta la sua carta d’identità. Grazie ad essa è possibile ricavare tutte le informazioni necessarie. Per questa ragione il sito web dell’Agenzia dell’Entrate ha sviluppato un sistema con cui si può calcolare il bollo d’auto inserendo la targa. Questo metodo però non può essere utilizzato da chi ha l’auto in usufrutto o in leasing e neppure se l’acquisto del veicolo è stato effettuato tramite dominio riservato. Il sistema comunica anche la presenza di eventuali sanzioni, specie se è stato usato in un periodo successivo al 31 maggio. Sono esclusi dal servizio gli abitanti della provincia di Bolzano.

 Calcolo bollo auto senza targa

Tuttavia anche senza targa è possibile calcolare il bollo auto da pagare. Per farlo bisogna trovare nella carta di circolazione la potenza dell’auto in Kw, la regione d’appartenenza e la direttiva Euro. Con quest’ultima si indica quanto inquina il veicolo.Anche questo servizio è offerto dall’Agenzia dell’Entrate tramite il suo spazio web ma esistono anche altri portali che permettono la realizzazione del calcolo. Può capitare che si conoscano i CV ma non i Kw. Non è difficile trovare una tabella indicativa per convertire i valori. Qualsiasi sito internet però valuta in maniera indicativa il costo del bollo. A questi infatti vanno aggiunte delle variabili che dipendono dal luogo in cui si è svolto il pagamento.

Calcolo del superbollo

Con il termine superbollo s’intende un’addizionale erariale sulla tassa automobilistica. Si tratta dunque di una tassa che va ad aggiungersi al bollo ordinario. Non viene imposta a tutti i veicoli. A dover pagare invece sono i proprietari delle auto di lusso. Queste ultime sono quelle che superano i 185 Kw.
Il superbollo non è una tassa regionale. I soldi di quest’imposta sono riscossi direttamente dallo Stato. Con il governo Monti tra l’altro questa tassa è raddoppiata. Prima del 2012 si pagava 10 euro per ogni Kw eccedente. Oggi invece bisogna versarne 20, per ogni Kw in esubero.
Il versamento deve essere effettuato tramite il modello F24 elementi identificativi. Bisogna utilizzare tre codici tributo. Il primo è il n° 3364 ossia l’Addizionale erariale alla tassa automobilistica. Quindi c’è il 3365 che sta ad indicare l’Addizionale erariale alla tassa automobilistica – Sanzione e il 3366 ovvero gli interessi.
Tuttavia dopo 5 anni dalla realizzazione del veicolo si ha un primo sconto del 40%. Dopo 10 anni si arriva al 70% e infine al 95% se sono passati 15 anni. Si ricorda quindi che la data di costruzione dell’auto coincide con quella di immatricolazione.
Il pagamento del superbollo si effettua entro il 1° febbraio.

Verifica il pagamento del bollo auto

Quando si acquista un veicolo usato bisogna accertarsi che il bollo sia stato pagato. Anche quest’operazione può essere effettuata dal pc di casa. L’Agenzia dell’Entrate infatti mette a disposizione anche quest’altro strumento e sempre sul proprio portale web.
L’automobilista può visitare anche il sito dell’ACI se vuole controllare che il bollo sia stato pagato oppure entro quando farlo. Inoltre tutti questi servizi elencati sono gratuiti. Quando si accede al sito dell’Agenzia bisogna recarsi in Servizi Online.
Quindi bisogna aprire Servizi fiscali, cliccare su Servizi fiscali senza registrazione per aprire poi la sezione relativa al bollo auto. A questo punto si può accedere a Interrogazione pagamenti effettuati. A questo punto si presenterà un modulo da compilare.
Nella casella Regione beneficiaria bisogna scrivere la propria regione d’appartenenza. Quindi bisogna specificare la categoria del veicolo nella sezione apposita. Lo stesso vale anche per la targa. Dopo aver inserito anche l’anno di pagamento bisogna cliccare su Visualizza pagamenti ed attendere qualche minuto.
Questo servizio però è disponibile solo per coloro che vivono nelle regioni in cui la riscossione del bollo è gestita proprio dall’Agenzia dell’Entrate. Nello specifico parliamo di Sicilia, Valle d’Aosta, Marche, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Le restanti possono far riferimento ad altri servizi online comunque attendibili.

Quando scade il bollo auto

Per evitare sanzioni d’ogni genere bisogna pagare il bollo d’auto entro un determinato periodo stabilito per legge. C’è una sostanziale differenza fra veicoli già circolanti e auto nuove. Nel primo caso bisogna pagare entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza del bollo. Si tratta di quel che viene definito come ultimo giorno utile.
Quando invece si acquista un’auto nuova bisogna pagare entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione. Se però questa è stata realizzata entro gli ultimi dieci giorni del mese le cose chiaramente cambiando. L’acquirente ha la possibilità di poter saldare il bollo d’auto entro quello successivo.
Alcune auto ecologiche ottengono però diverse esenzioni. Nello specifico ricevono tali benefici quelle a metano e a GPL. Lo stesso vale per le automobili intestate da portatori di handicap, qualora non superino i 2000 cavalli oppure i 2800 se sono a gasolio. Non ottengono nulla invece le vetture a doppia alimentazione.

Pagamento bollo auto in ritardo: cosa sapere

La sanzione per il mancato pagamento si calcola in base al tempo trascorso dall’ultimo giorno utile e quando è stato effettuato effettivamente il pagamento. Per questa ragione è una pessima idea attendere che sia la Regione ad inviare la multa a casa. Tra tempi burocratici e quant’altro potrebbe passare troppo tempo e si rischierebbe di incappare in una sanzione davvero gravosa.
Inoltre se non si paga neppure la multa potrebbe essere recapitata un’ulteriore cartella esattoriale. Se non si riesce a pagarla si ottiene il fermo amministrativo della vettura. Nel gergo questa procedura è detta ganascia fiscale.
Se si paga con 30 giorni di ritardo si paga il corrispondente del 2,5% sull’importo del bollo auto oltre ad un interesse del 3% per ogni giorno trascorso. Se passa un anno invece sia la sanzione che l’interesse toccano il 3%. Oltre quest’ultimo limite la multa corrisponde al 30% dell’importo e gli interessi toccano l’1,3% e sono calcolati sui semestri.
In sintesi è possibile calcolare il bollo d’auto tramite strumenti online messi a disposizione dall‘Agenzia delle Entrate. Il calcolo può essere effettuato sia utilizzando la targa sia basandosi sui Kw o sui CV. Sono previste delle agevolazioni per alcune tipologie di vetture e le multe previste variano a seconda del ritardo.

Ultima modifica: 4 Aprile 2017