La tua quattro ruote a propulsione elettrica la puoi ricaricare a casa, sul tuo posto di lavoro (se è dotato di colonnine di ricarica elettrica) oppure in spot pubblici appositamente allestiti. La ricarica a domicilio offre ovviamente la tranquillità di una “stazione di servizio” sempre pronta alla bisogna.

L’installazione delle colonnine di ricarica elettrica

L’installazione dell’apparato, in questo caso, sarà affidata a un team di esperti che ti saranno anche di guida nel decidere quale sia la stazione di approvvigionamento più appropriata, rispetto alle tue necessità. Di norma, questi contratti prevedono anche la fornitura di un supporto tecnico successivo, per risolvere eventuali problemi che dovessero sorgere nel corso dell’esercizio.

Se, invece, preferisci ricaricare l’accumulatore della tua vettura elettrica negli spazi pubblici, in tal caso, potrai contare sugli apparecchi già disponibili, che nel nostro Paese, va detto, ancora non sono tantissime.

A questo proposito, va rammentato che un rapporto di Legambiente dell’anno scorso (citato dal Sole 24 Ore) nel 2018, contava un numero totale di 2.368 prese in colonnine, con più di undici kilowatt di potenza e 1885 prese in apparati con meno di 11 kilowatt. Da notare che, come sempre, la parte del leone la faceva la Lombardia, con più di 1200 prese installate nel 2019, rispetto alle poco di più di 500 che c’erano l’anno prima.

Nel 2019, c’erano, invece, 2.684 prese in colonnine con meno di 11 kilowatt e 5.507 per quelle di potenza più elevata. Per la ricarica di una macchina elettrica non è previsto un tempo fisso: l’operazione può portare via mezz’ora come dodici ore, in base al voltaggio della batteria, della potenza di quel dato spot di ricarica e del particolare caricabatterie presente sulla macchina.

Come effettuare la ricarica

Sul tempo totale incidono anche la temperatura esterna e la condizione della batteria. Ci sono poi modelli, che per mantenere la temperatura ideale della batteria, prevedono una ricarica con potenza e velocità, le quali, calano gradualmente una volta che si è valicato l’ottanta per cento di carica.

Si tengono impegnate le colonnine di ricarica elettrica solo per lo stretto necessario ad effettuare la ricarica e verifica sempre prima tutte le indicazioni possibili (cartelli di avviso e altro); se ti è impedito di caricare perché la colonnina è occupata abusivamente da una macchina non elettrica o da un’auto che non sta caricando, chiama le forze dell’ordine oppure, se possibile, rivolgiti al titolare della stazione. Nel caso in cui fosse possibile effettuare comunque il rifornimento, non sarebbe male lasciare due righe di protesta all’indirizzo dell’automobilista maleducato.

Dal punto di vista tecnico e non importa quale tipo di auto elettrica tu possegga, il cavo con la presa di tipo due – si chiama mennekes – che va inserito nelle colonnine di ricarica elettrica ed è l’aggeggio di cui avrai più bisogno. Di solito, lo avrai in dotazione con la tua vetturetta elettrica. Peraltro, negli spot di “rifornimento” classificati come “Fast”, il cavo lo troverai già pronto all’uso sulla colonnina.

Ultima modifica: 14 Gennaio 2020