Candela auto, i principali guasti che si possono verificare

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Probabilmente tra pochi anni le candele saranno considerate un reperto storico di un modo di concepire l’automobile che sta completamente cambiando. Gli iniettori hanno sicuramente rivoluzionato il mondo dei motori termici tradizionali: e i motori ibridi hanno creato una nuova evoluzione che nel corso di pochi anni andrà a completarsi con la svolta definitiva verso i motori full-electric.

La candela e la sua funzione

Eppure di auto tradizionali con il classico motore a scoppio a candela ce ne sono ancora parecchi. Economici, facili da riparare, estremamente pratici e funzionali: per quanto ormai repertorio di un automobilismo che sta scomparendo.

La candela per decenni è stata il cuore del motore: inserita all’interno del cilindro favoriva l’esplosione della miscela di carburante e aria che azionava il pistone. Una candela per ogni cilindro: migliaia di scintille inizialmente originate da una gestione meccanica che con gli anni è diventata sempre più elettronica e centralizzata.

Il motore ingolfato

Ci sono termini che probabilmente tra qualche anno non useremo più. Uno di queste è ‘ingolfare’. Un motore è ingolfato quando il cilindro contiene troppa miscela e la candela non riesce a garantire la corretta fase di esplosione. Di conseguenza il motore non parte, o procede a sobbalzi. I nostri papà giocavano con lo starter, che arricchiva o impoveriva la miscela per garantire una corretta partenza a freddo.

Ma qualsiasi automobilista sapeva bene come far partire l’auto, in un modo o nell’altro. Ogni veicolo aveva in dotazione la cosiddetta chiave svitacandele che si infilava con un lungo braccio di acciaio dal cofano verso la testata del motore: la candela veniva estratta dal suo alloggiamento e pulita. Bastava soffiare sulla punta per eliminare un po’ di grasso o darle una pulita con uno spazzolino abrasivo di metallo. Nel frattempo la benzina eccedente nel cilindro evaporava… e una volta inserita la candela l’auto sarebbe ripartita: al 100%.

Manutenzione e consigli

Le candele di vecchia generazione, erano davvero affascinanti con il loro composto di metallo e ceramica: un oggetto piccolo e di valore relativo che però sopportava scariche di tensione fino ai 30mila Volt sviluppando esplosioni che generavano combustioni incredibilmente calde e violente. In un cilindro l’esplosione di una candela provoca un movimento del pistone da 20 metri al secondo. Una fucilata…

Di qui la necessità di tenere le candele sempre pulite, efficienti, con un ricambio pronto all’uso in caso di necessità: la loro resistenza nelle vetture più recenti è garantita fino ai 60mila chilometri. A patto che vengano controllate a ogni tagliando, e comunque sempre almeno ogni 10mila chilometri.

Ultima modifica: 19 Novembre 2020