Bonus colonnine elettriche 2022, cosa sapere

Le auto elettriche sono il futuro ma questi veicoli hanno anche bisogno di punti di ricarica, quindi numerosi sono gli incentivi a riguardo.

I superbonus per il 2022

Il più conveniente è sicuramente il SuperEcobonus 110%. Grazie al Decreto Rilancio 34/2020, per tutto il 2022 e 2023, l’installazione delle colonnine elettriche di ricarica degli autoveicoli è ritenuta un intervento trainante del SuperEcobonus 110%. L’aliquota di detrazione scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Acquistando e installando colonnine elettriche o un wallbox, l’Agenzia delle Entrare potrebbe restituire all’acquirente di più di quanto speso tramite 3 possibili modalità: detraendo la spesa dalle tasse in 4 anni, oppure tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito, chiedendo all’impresa, oppure ad un intermediario finanziario, di anticipare la spesa al posto dell’acquirente.

Per poter detrarre la colonnine elettriche bisogna realizzare un intervento principale trainato: coibentazione termica per più del 25% delle superfici disperdenti dell’edificio oppure sostituzione dell’impianto di riscaldamento. Il tutto con miglioramento di due classi energetiche nell’attestato di prestazione energetica APE.

Massimali di spesa per usufruire del beneficio

La spesa massima detraibile dipende dal numero di unità di cui è composto l’edificio:

  • 2.000 € per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari indipendenti e con accessi autonomi;
  • 1.500 € per gli edifici plurifamiliari o i condomini che installino un numero massimo di 8 colonnine elettriche;
  • 1.200 € per gli edifici plurifamiliari o i condomini che installino un numero superiore a 8 colonnine elettriche.

In questo massimali si possono ricomprendere le spese per l’aumento della potenza del contatore fino a 7kW (interpello 412/2020).

Spese detraibili per le colonnine elettriche

Vi rientrano l’esecuzione dei lavori, la progettazione e le prestazioni per la messa in regola dell’impianto elettrico esistente, per l’acquisto dei materiali; il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti; l’IVA, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori; gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione dei lavori.

L’incentivo è valido per i condomìni e le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni e altri soggetti meno frequenti.

Per quanto riguarda le persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, le società, enti pubblici e privati che svolgono un’attività commerciale, lo Stato ha previsto un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammesse.

Ultima modifica: 14 Febbraio 2022