Si chiama Bicar ed è indubbiamente un progetto molto affascinante: nata in Svizzera dietro allo studio di una scuola universitaria di Zurigo che ha impiegato i propri migliori studenti sia nel progetto tecnologico che in quello di design, la Bicar è un mezzo elettrico a tre ruote, una posteriore e due anteriori (l’esatto contrario di quello cui siamo abituati noi con le ApeCar), che promette di diventare una valida alternativa al car sharing che in questo momento vede la parte elettrica ancora poco rappresentata nel nostro paese a vantaggio di Fiat 500, BMW, Smart e Renault.

Bicar: un tre ruote svizzero completamente elettrico nato per lo sharing

La quota elettrica del car sharing in Italia non è ampia e forse non potrebbe nemmeno esserlo: tra i paesi che fanno dell’automobile il mezzo di massa per eccellenza, l’Italia è tra quelli che è partito con il gap più ampio per varcare la frontiera del mezzo ‘all electric’.
Molte città stanno procedendo velocemente nell’installazione di colonnine d’alimentazione per poter caricare le macchine, ma in altre il margine di miglioramento è ancora troppo ampio, infatti ce ne sono ancora troppo pochi. In Svizzera, dove sotto l’aspetto della viabilità elettrica il paese si è mosso con largo anticipo rispetto a noi, eccellenze come quella della Bicar sono frequenti. Dunque a breve questo mezzo potrebbe diventare una risposta importante in termini di economia, sostenibilità ed efficacia nella mobilità urbana.

Mezzo agile, nato per il traffico cittadino e alimentato a pannelli solari

Un SUV è lungo come otto Bicar parcheggiate fianco a fianco; una station wagon top di gamma ne misura anche dieci. Il Bicar, presentato al Salone dell’auto di Ginevra di quest’anno, ha ottenuto immediatamente notevole consenso. L’omologazione è una L2E, triciclo elettrico leggero: come per altri mezzi simili (la BMW C1, l’Adiva e altri) non è necessario indossare il casco. La Bicar è coperta e ha un solido parabrezza in fibra con tergicristallo: la batteria e il motore alimentano la solida ruota posteriore che regge non solo la trazione ma anche gran parte del peso specifico del mezzo che poggia tutto il suo equilibrio e la sua veloce dinamicità sulle ruote anteriori che sono appoggiate su un mozzo basculante.

La grande novità è rappresentata dai pannelli solari che ricaricano la batteria sia a mezzo fermo che in movimento. L’azienda sta pensando alla soluzione della doppia batteria, una in ricarica e una movimento, per garantire la massima fruibilità. Bicar è già entrata in produzione e quest’estate sarà distribuita in sharing a Winterthur, Baden e Basilea. Finiti i test inizierà la produzione più ampia per porsi sul mercato dello sharing anche nel nostro paese, forse già dal 2020.

Ultima modifica: 22 Maggio 2019