500 miglia da percorrere, 200 giri di un ovale da ripetere a una velocità media superiore ai 300 chilometri all’ora con sollecitazioni impressionanti alle quali non ci si può presentare impreparati. Sotto questo aspetto Indianapolis offre garanzie importanti sia dal punto di vista regolamentare, sia per la sicurezza dei piloti che del pubblico che nel corso di prove, qualifiche e gara coinvolge non meno di mezzo milione di persone.
Qualificazione, passano anche le matricole ma solo dopo molti test
Si chiama Bump Day ed è la giornata delle qualificazioni ma anche delle bocciature: il meccanismo per qualificarsi alla 500 miglia di Indianapolis è particolarmente intricato; si parte da un’ora e mezza di prove libere.
Il venerdì sera si tiene un sorteggio che crea l’ordine dei piloti che usciranno per i 90’ di prove libere: a quel punto ognuno avrà quattro giri a disposizione per trovare la velocità media più alta.
La pista resterà aperta fino alle 17.50 per consentire ulteriori tentativi ma se il tempo scade e la velocità massima non viene raggiunta, non si partecipa. E se nel frattempo si mette a piovere tutto viene sospeso.
Come si delinea la griglia di partenza di Indianapolis
Il meccanismo delle prove è anche molto spettacolare: i giorni di qualificazione sono ben quattro. Ogni auto ha a disposizione due giri per ‘lanciarsi’, quando viene esposta la bandiera verde il suo primo giro viene cronometrato e il tempo viene preso dopo la conclusione del quarto giro.
Ogni pilota ha tre tentativi a disposizione per ognuno dei quattro giorni di qualifica e quindi dodici in tutto. Il tempo viene inserito in griglia e il pilota ha la possibilità di procedere con un nuovo tentativo fino a quando non esaurisce i test a disposizione.
Le trentatré vetture che passano la fase di qualifica di Indianapolis vengono sistemate su undici file di tre auto ciascuna: se nella Formula Uno la Pole Position va all’auto che ottiene il tempo migliore, a Indianapolis la miglior posizione di partenza spetta alla vettura che ha ottenuto la media di velocità più alta lungo i quattro giri di qualifica. Se l’auto o il pilota devono essere cambiati partono dall’ultima fila.
Il senso della Formula Indy è sempre quello di privilegiare non il picco di velocità ma la sua continuità lungo tutto il percorso. La partenza non avviene con i semafori e dunque da fermi, ma in movimento. Il giro lanciato mette in movimento le trentatré auto che incominciano a inanellare i 200 giri in programma fino a completare le 500 miglia, 804 chilometri.
A volte può capitare che sulla gara piova: in caso di wet race la corsa si ferma all’istante: se si sono percorsi almeno 100 giri vale la classifica al momento dello stop diversamente tutto viene rinviato.
Ultima modifica: 15 Maggio 2019