L’auto del domani è una sfida affascinante. L’Hyperscreen di Mercedes, il megaschermo digitale che invade tutto il cruscotto, non è solo una forte suggestione visiva.
Prima sarà montato sull’ammiraglia elettrica EQS ma poi diverrà il must per l’alta gamma della Stella, come è oggi il sistema multimediale MBUX. E allora a guidare l’auto saranno almeno in due: il pilota e l’Intelligenza Artificiale, che è l’architrave su cui poggia il futuro.
Pianificare viaggi e rifornimenti, ma anche ricordare compleanni, regalarsi la canzone preferita, telefonare all’amico più caro: l’interazione fra guidatore e auto sarà ancor più totale.
L’auto, da smartphone con le ruote, diventerà una casa viaggiante che vive con noi. Una dimensione che i progetti di Elon Musk, l’istrionico boss di Tesla, rendono ancor più vicini e tangibili.
Self drive e piacere di guida potranno conviene domani?
Perché, come leggete qui, già in questo anno post-(speriamo) Covid, la casa americana che ha reso popolare l’auto elettrica nel mondo, sfornerà modelli con livello di guida autonoma 5.
Vale a dire auto capaci di guidare davvero da sole, di districarsi nel traffico, di relegare il guidatore al ruolo di semplice passeggero. E’ vero che pedali e volante saranno a scomparsa, quindi sempre utilizzabili all’occorrenza.
Ma il dado è tratto: l’uomo sembra quasi espropriato del suo ruolo di ’conduttore’. Ecco perché credo che i prodigi della tecnica e gli affascinanti scenari dell’elettronica, non debbano cancellare le auto tradizionali, quelle che regalano ancora brividi ed emozioni.
Forse diventeranno due mondi paralleli ma è importante che vivano entrambi.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 11 Febbraio 2021