Stellantis da record, anche Alfa Romeo in utile, ma il 2022 è incerto

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Utili in crescita nel primo anno di vita di Stellantis, il 2021, ma nessuna certezza per l’annata in corso, flagellata dai rincari delle materie prime e dalla partita aperta fra Europa e Russia.

Il gruppo franco-italiano, sorto dall’unione tra Psa ed Fca, ha annunciato un utile di 13,4 miliardi di euro, quasi triplicato rispetto alla somma degli utili di Fca e Psa nel 2020, e ricavi in salita del 14% a 152 miliardi. Il risultato operativo rettificato è quasi raddoppiato (+955) a 18 miliardi di euro, con margine dell’11,8%.

Festa grande a Piazza Affari, dove Stellantis ha brillato, chiudendo la giornata con un balzo del 4,4%. «I risultati record di oggi dimostrano che Stellantis è ben posizionata per offrire prestazioni eccellenti, anche nelle situazioni di merca-o più incerte» ha detto l’amministratore delegato Carlos Tavares, annunciando poi che «la società distribuirà 1,9 miliardi di euro ai dipendenti, 770 milioni di euro in più rispetto all’importo cumulativo dell’anno precedente di ciascuna delle precedenti società», pari al 70% di aumento, «come riconoscimento del loro contributo ai risultati dell’azienda».

Buone notizie, finalmente, anche per Alfa Romeo .«Nel 2021 Alfa Romeo è tornata alla redditività e ora stiamo guadagnando slancio con la Tonale, primo veicolo elettrificato del Marchio».

Il gruppo ha quindi deciso di distribuire ai suoi azionisti un dividendo da 3,3 miliardi di euro. Di questi, 462 milioni finiranno a Exor, holding della famiglia Agnelli, azionista al 14,3%. Altri 201 milioni andranno allo Stato francese, socio con il 6,1%, e 221 milioni alla famiglia Peugeot (6,3%).

Il dividendo sarà proposto all’assemblea degli azionisti in calendario per il prossimo 13 aprile ad Amsterdam e sempre ad Amsterdam martedì prossimo Tavares presenterà il primo piano industriale di gruppo.

Lo scorso anno Stellantis ha lanciato più di 10 nuovi modelli, distribuiti un po’ su tutti i marchi – da Citroen a Fiat, da Jeep a Maserati, da Opel a Peugeot – e ha venduto 6 milioni e 579mi1a vetture, la più parte in Europa 3,1 milioni (in leggero aumento) e Stati Uniti (2 milioni e 5mila, in lieve calo sul 2020). Irrisorie le vendite in Cina (122mila immatricolazioni).

Ha pesato, come per tutti i produttori, la carenza di semiconduttori che si è tradotto in un taglio alla produzione di 1,7 milioni di auto. Guardando al 2022 il gruppo si attende mercati in espansione in India e altri paesi asiatici (+5%), Europa (+3%), Sud America (+3%) e Nord America (+3%). Ferma invece la Cina.

2022 incerto Per Stellantis

Tavares, però, ha più dubbi che certezze sull’anno in corso. «Non sarà l’anno del ritorno alla normalità», ha spiegato il manager portoghese agli azionisti, aggiungendo che però «spesso sbagliamo le previsioni». I sindacati hanno giudicato «positivamente» la decisione del gruppo di «restituire ai lavoratori» una parte dei risultati, ha commentato Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim (il premio per i dipendenti italiani sarà in media di 450 euro).
Elena Comelli

Ultima modifica: 24 Febbraio 2022