I primi 25 laureati della Motor Valley

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Gli acronimi sono in inglese ma sotto batte un cuore tutto emiliano, un cuore che pulsa di storia e di ingegno.

Perché solo nella ‘MotorValley’, quella incredibile terra intorno alla via Emilia devota da sempre ai motori, poteva nascere un corso di studi dedicato esclusivamente alle quattro e due ruote. La MUNER, (Motorvehicle University of Emilia Romagna) ha sfornato i suoi primi 25 laureati.

Venticinque ragazzi che hanno concluso il loro percorso accademico di laurea magistrale in questa eccezionale specializzazione nata da un team di industrie del settore e dalle Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, Parma e Ferrara insieme alla Regione Emilia Romagna.

MUNER - Motorvehicle University of Emilia Romagna

Dieci dei neo dottori escono dall’indirizzo Advanced Automotive Electronic Engineering. Mentre gli altri 15 hanno frequentato l’Advanced Automotive Engineering. Ieri mattina le discussioni delle tesi nel ‘tempio’ per eccellenza del motore, ovvero il Museo Enzo Ferrari di Modena.

Al pomeriggio è cominciata la festa con la proclamazione dei laureati che ha coinvolto non solo il mondo universitario con docenti e relatori e diverse istituzioni ma anche i brand più importanti dell’automotive tutte consociate MUNER, vale a dire Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas F1, Magneti Marelli, Maserati, Pagani e Toro Rosso, insomma il ‘Gotha’ dell’automotive made in Italy.

Perché è proprio questa l’anima della scuola di alta specializzazione. Creare tra università e mondo del lavoro un cordone ombelicale, attirando nella regione i migliori studenti in questo campo. Gli ingegneri di domani che progetteranno veicoli stradali e da competizione.

La MUNER, (Motorvehicle University of Emilia Romagna) ha sfornato i suoi primi 25 laureati
La MUNER, (Motorvehicle University of Emilia Romagna) ha sfornato i suoi primi 25 laureati

«Io il mio sogno lo sto già vivendo». Racconta il neo dottore Edoardo Galletti da Lugo di Romagna. «Perché sono al momento in scuderia Ferrari Formula 1. E credo che questa sia l’ambizione massima. Prima ero iscritto ad un altro corso magistrale e non ero molto soddisfatto. Quando ho visto nascere Muner ho cambiato trovando quello che cercavo».

La festa ieri era anche per Alina Yanovska, ucraina d’origine, emiliana d’adozione con il sogno di lavorare per una grande casa automobilistica. Il futuro si apre anche per Claudio Caprio, da Pavia con il ‘fuoco sacro’ dei bolidi a due ruote. «Ho inseguito il fascino della Ducati – spiega il neo ingegnere – e questa università mi ha dato la possbilità di sperimentare quella realtà. L’Italia ha ancora tanto da offrire».

Se i primi 25 laureati sono italiani, è in netto aumento il numero di studenti che arrivano da ogni parte del mondo. Sono 278 gli studenti iscritti ai diversi percorsi di Muner, dalla sua creazione nel 2017.

«Tre anni fa tutto questo era scritto solo su un foglio di carta». Ha detto emozionato Andrea Pontremoli, presidente Muner. «I quando ci siamo insieme come aziende andare all’università era come andare in un tempio. Devo dire che l’apertura c’è stata e le istituzioni ci hanno dato una mano incredibile. Quello che vediamo oggi, tre anni fa ci sembrava impossibile. E’ un sogno che si avvera. Io ho studiato 23 anni e lavorato fino ad ora, nel futuro si dovrà cominciare a lavorare studiando e viceversa».

Il progetto Muner è stato fortemente voluto dalla Regione Emilia Romagna.

«Siamo stati capaci di fare una cosa unica al mondo». Ha detto il presidente Stefano Bonaccini.  «Vogliamo garantire che il capitale umano che serve a questa terra possa competere con i territori più avanzati nel mondo». Ora per questi 25 neo dottori l’avventura può cominciare con in tasca un pezzo di carta prestigioso. Ma soprattutto con la certezza che il motore più potente si chiama passione.

Emanuela Zanasi

Ultima modifica: 25 Ottobre 2019