Ci prova anche l’Italia, con una risoluzione del Senato che punta a stoppare la vendita di auto a benzina e diesel dal 2040. Il governo si impegna ora a valutare questa mozione approvata senza voti contrari dalla Commissione Ambiente e la Commissione Lavori pubblici. Francia e Regno Unito hanno già avviato una procedura simile.
La risoluzione invita l’esecutivo ad adottare già dalla legge di bilancio del 2018 politiche che favoriscano la mobilità sostenibile. Lo stop dei veicoli (auto e moto) a combustione interna è la notizia che risalta maggiormente. La proposta prevede anche un bollo progressivo in funzione all’inquinamento dei veicoli, tariffe di parcheggio tarate sullo stesso concetto, una spinta al trasporto pubblico locale, ai veicoli elettrici e alle piste ciclabili.
Fra gli incentivi per il trasporto pubblico locale, si prevede che almeno il 50% dei nuovi mezzi acquistati dalle aziende sia a combustibili alternativi. Tra le richieste del Senato anche la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici, un bonus fiscale del 65% per chi acquista veicoli a basse emissioni.
“In Italia l’uso del mezzo privato aumenta e nel 2016 sono cresciuti di 2 milioni i pendolari dell’auto“, spiegano all’Ansa i senatori Dem Stefano Vaccari, capogruppo in Commissione Ambiente, e Laura Cantini, estensori della risoluzione. “I punti salienti della risoluzione sono la penalizzazione del ricorso al trasporto pubblico e privato a fonti fossili, per spingere sulle alternative. La chiave è anche potenziare il Trasporto pubblico locale (Tpl), attraverso un aumento progressivo delle risorse già previste fino al 2033, per portare l’età media dei bus a 7 anni, la media Ue, e prevedere che le aziende debbano acquistare almeno il 50% di bus nuovi a combustibili alternativi“.
Ultima modifica: 3 Agosto 2017