Planckian, il progetto italiano sulle batterie quantistiche che può cambiare il mercato delle auto elettriche

Lo sviluppo della meccanica quantistica potrebbe portare a una clamorosa svolta nel mercato delle auto elettriche. Uno studio nato a Pisa, unendo le menti dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore. L’obiettivo è quello di creare delle batterie che si ricaricano in un istante. Una scoperta che rischia di cambiare radicalmente il mercato delle elettriche, un settore che in Italia rappresenta oggi soltanto il 4% del totale, nonostante le politiche internazionali improntate a far crescere la quota.

Batterie quantistiche, come può cambiare il mercato?

I numeri dimostrano che i consumatori preferiscono ancora oggi una vettura ibrida o a carburante, in modo da utilizzare la benzina come risorsa primaria rispetto all’elettrico. L’introduzione di queste speciali batterie, però, potrebbe far decollare in un istante il mercato delle autovetture elettriche. Questo grazie allo studio intrapreso da Marco Polini e Vittorio Giovanetti, due ricercatori italiani che negli ultimi anni si sono concentrati sulle potenzialità dei qubit, delle micro particelle in grado di ricaricare il veicolo da 0 a 100 in un attimo. Grazie all’uso di questi frammenti potrebbe essere possibile creare una batteria che arriva alla massima capacità molto più rapidamente, eliminando le problematiche legate alle tempistiche che caratterizzano le attuali colonnine e che pur con gli sviluppi tecnologici degli anni recenti hanno frenato la crescita delle vendite.

electric car

Batterie quantistiche, il progetto di Planckian

Per dar seguito agli studi sull’applicazione della fisica quantistica nello sviluppo delle batterie è stata creata la startup Planckian, nome che omaggia Max Planck, fisico di inizio Novecento ritenuto tra i padri della specifica scienza. I dati presentati negli anni scorsi hanno portato ad ottenere un finanziamento da 2,7 milioni di euro raccolto da “Eureka! Fund I – Technology Transfer”, con la partecipazione di Tech4Planet, di Exor Ventures e di altri business angels, come vengono definiti gli investitori che supportano i progetti in rampa di lancio nel mondo dell’imprenditoria. L’obiettivo è sviluppare la prima batteria quantistica entro due anni. La batteria, se lo sviluppo darà i risultati sperati, sfrutterà come detto gli effetti dei qubit, delle particelle che hanno la capacità di separarsi in due stati con differenti livelli di energia. Una volta divisi, possono essere controllati in modo da sviluppare energia. Più sono i qubit, maggiore è la capacità di caricarsi veolcemente. La sperimentazione potrebbe portare a ricaricare le batterie in maniera istantanea.

Batterie quantistiche, come è nata la sperimentazione

I primi studi sulle capacità dei quanti nel ricaricare le batterie risalgono al 2018 e sono stati presentati proprio da Marco Polini in una pubblicazione sul Physical Review Letters. “L’invenzione della pila da parte di Alessandro Volta, che ha posto le fondamenta dell’era elettrica, gestisce l’energia sulla base di principi elettrochimici che hanno dei limiti. Il primo è l’esaurimento, in forza del processo di decadimento degli elementi chimici che la compongono. Allo stesso modo, il processo di carica è, in termini assoluti, “lento”, perché vincolato al tempo necessario per lo svolgimento delle reazioni elettrochimiche”. Già allora Polini spiegò che grazie alla quantistica era possibile superare lo scoglio delle tempistiche. Tre anni dopo nasce Planckian, che ha poi ottenuto il finanziamento grazie al quale si cercherà di portare le auto elettriche nel futuro.

Ultima modifica: 11 Luglio 2023