Flash Battery, batterie al litio nel cuore della Motor Valley

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Si definiscono «un’azienda dalla carica perfetta». E neppure la pandemia è riuscita ad arrestarne energia e crescita. È la Flash Battery srl, impresa di Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, capace nel 2020 – anno drammatico per gran parte delle industrie – di implementare i propri volumi, assumere otto persone e addirittura di inaugurare una nuova sede in agosto su un’area di 20.000 metri quadri subito dopo la prima ondata Covid-19, arrivando persino a collaborare con Tesla del magnate Elon Musk.

Flash Battery, batterie al litio per veicoli elettrici
Flash Battery, batterie al litio per veicoli elettrici

Diventando così una sorta di simbolo di resilienza all’emergenza sanitaria. L’ex Kaitek – così era chiamata quando ancora era una start-up – produce batterie al litio, di cui è assoluto leader nel settore (14 milioni di fatturato, lavorando in 56 Paesi nel mondo), per costruttori di macchine industriali e veicoli elettrici.

Marco Righi, Ceo di Flash Battery
Marco Righi, Ceo di Flash Battery

Dalle betoniere ibride alle spazzatrici stradali, fino a rasaghiaccio per palahockey, gru, piattaforme aeree ed escavatori. Ben 7.953 batterie realizzate e 298 modelli diversi che fanno della loro forza la più alta velocità di ricarica (da qui il nome dell’azienda) – grazie alla quale due anni fa è stato registrato anche il record del mondo in Cina con 800 km percorsi da una macchina con una sola ricarica – e senza manutenzione grazie al suo sistema di controllo remoto proprietario.

Con quest’ultimo vengono archiviati tutti i dati di utilizzo della batteria, consultabili tramite web dal reparto di assistenza e dal produttore della macchina stessa; infine, grazie all’automatic alert system, si prevengono i malfunzionamenti prima che si possano verificare.

Una storia di successo che nasce nel 2012 da due soci amici d’infanzia, Marco Righi attuale Ceo, e Alan Pastorelli, responsabile tecnico, entrambi di 35 anni che è l’età media dei 60 giovani dipendenti.

Partiti da un garage in cui da piccoli si divertivano a modificare PlayStation o a costruire centraline per comandare a tempo di musica le luci stroboscopiche per le feste. Il padre di Righi aveva una piccola azienda che produceva caricabatterie in alta frequenza. E Marco, che vi ha mosso i primi passi da dipendente, cullava il sogno un giorno di ereditarla e portarla avanti.

Flash Battery, Sede
Flash Battery, Sede

Come è nata l’azienda

Un desiderio che un giorno del 2006 si spezza quando il papà imprenditore vende. Marco a quel punto si licenzia dai nuovi proprietari e si dedica allo studio.

Nel 2009 però, quasi per caso, va a casa di un amico che produceva veicoli elettrici industriali. E vede per la prima volta delle batterie al litio provenienti dalla Cina. «L’aspetto non era invitante – racconta Righi – erano accatastate in un angolo del capannone. Sembravano anche abbastanza malconce a dirla tutta… Ci disse che la qualità era bassa, le celle erano disomogenee e non andavano bene. Questo accese un’idea nella mia mente. Con le caratteristiche che avevano, se avessi risolto i problemi tecnici, avrei potuto portare un’innovazione enorme a tutte le applicazioni industriali. Da lì incominciai una ricerca. Presi delle celle per analizzarle, aprirle e vedere come venivano fatte. Studiai l’elettronica che gestiva queste batterie al litio e da qui mi venne la soluzione».

Per iniziare l’avventura chiama l’amico di sempre Alan. Insieme comprano una Citroën elettrica in svendita dal Comune di Milano per i primi esperimenti. E così fondarono la start-up, aiutata nello sviluppo e nei finanziamenti soprattutto da un’altra eccellenza reggiana, l’Elettric80 dell’istrionico imprenditore ‘cowboy’ Enrico Grassi che crede in loro. E ha visto bene.

Oggi Flash Battery cresce più che mai di pari passo col settore dell’elettrico, con una carica che sembra inarrestabile. Come i sogni di Righi: «Nel 2021 abbiamo in programma di assumere tra il 10-15% in più del personale. Dopo aver conquistato il mercato italiano, vorremmo consolidarci in Europa ed espanderci nel resto del mondo…».

Daniele Petrone

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Ultima modifica: 25 Gennaio 2021