Vi proponiamo questa news da Federmetano

Stato attuale del settore metano per autotrazione e prospettive future sono stati al centro di Mutamenti in corso 2021, l’evento di Federmetano svoltosi mercoledì 22 settembre a Bologna.

Possiamo ricoprire un ruolo importante nella decarbonizzazione giocando la carta del biometano – ha sottolineato il Presidente di Federmetano Dante Natali – utilizzabile sfruttando la stessa infrastruttura del metano fossile. Stiamo avanzando verso una mobilità green, con un 20% di biometano già oggi usato da chi va a metano. Un quinto dei chilometri percorsi dalle auto a gas naturale, una quota significativa dunque, è già a impatto zero, senza emissioni di CO2”.

Tuttavia, ha ribadito Natali, “non c’è sufficiente consapevolezza di tutto questo. Si sta affrontando il problema della decarbonizzazione, infatti, soltanto focalizzandosi sulla mobilità elettrica. Lo riteniamo un errore. Bisogna prestare maggiore attenzione al biometano, un metano che, invece di finire in atmosfera, è convogliato nei serbatoi delle auto andando così a sostituire un carburante fossile. L’elettrico non è l’unica soluzione in vista della decarbonizzazione, poiché non copre tutto il mercato dei trasporti e della mobilità, così come richiesto. Servono più tecnologie, tutte nella stessa direzione, secondo il principio della neutralità tecnologia”.

Intanto, le vetture a metano aumentano ancora. A oggi si contano 24.300 auto a metano immatricolate nel periodo gennaio-agosto 2021 rispetto alle 23.041 dello stesso periodo del 2019 (+5,4%). A marzo, in particolare, è stato registrato un +59,2% rispetto allo stesso mese del 2019. A spiegarlo Enrico Franciosi, responsabile comparto costruttori di Federmetano: “c’è un aumento costante di veicoli a metano e della rete distributiva in un paese, l’Italia, che resta quello con più distributori d’Europa. Con il decreto Semplificazioni, adesso, abbiamo una grande occasione di cui discuteremo tra qualche settimana, confidiamo, con il MiMS. Cogliendo le opportunità dei regolamenti internazionali, l’obiettivo è far sì che l’utente finale sia il più possibile facilitato nell’accesso alla mobilità a metano, anche dal punto di vista economico. Nel settore la rete di distribuzione sta crescendo molto ma i veicoli potrebbero farlo molto di più. Ad autorità e ministeri, quindi, come Federmetano chiederemo incentivi per l’acquisto di questi veicoli, tenendo presente che oggi abbiamo il biometano: una fonte rinnovabile”.

Agevolare gli utenti nella fruizione di un carburante virtuoso è necessario anche per Claudio Piazza, Rappresentante Nazionale per il settore Gpl e metano per autotrazione di Confartigianato, presente a Mutamenti in corso: “stiamo lavorando con i ministeri per parificare, da due a quattro anni, la revisione e quindi la riqualificazione dei serbatoi CNG-4 per il metano. Collaboriamo da vicino con Federmetano in questo percorso”.

Sugli impianti self-service è intervenuto per Federmetano il progettista Marco Rinaldi: “quella verso gli impianti di distribuzione di metano self-service è una transizione che si può fare, anzi che dobbiamo fare. Il nuovo decreto è uno strumento flessibile e che semplifica molto la transizione per la progettazione soprattutto dei nuovi interventi. Ma con poche modifiche, inoltre, consente anche di aggiornare gli impianti esistenti, per passare dalla modalità di servizio ‘servito’ sul piazzale a una modalità self, avviandosi alla classica attività di distribuzione di carburanti liquidi. È un aspetto molto importante, per andare incontro all’utenza. Anche dal punto di vista tecnico non ci sono problemi particolari, si tratta di piccole migliorie che non costituiscono varianti sostanziali alla struttura dei distributori esistenti, con tutto quello che comporta. Ogni proprietario e ogni gestore, quindi, potrà valutare insieme con i propri tecnici ogni rapporto costi-benefici. Siamo nel vivo di un cambiamento che tutto il settore ha aspettato, nel giro di pochi anni la rete si aggiornerà in questa direzione”.

Ultima modifica: 24 Settembre 2021