Vi proponiamo l’interessante resoconto di Federmetano relativo al tavolo sul settore automotive al MiSe (Ministero dello Sviluppo Economico). L’intervento è del vicepresidente Giuseppe Fedele. Ha parlato le prospettive del biometano.
Il 18 ottobre scorso il Ministro Stefano Patuanelli ha presieduto al MiSE il tavolo sul settore automotive, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di associazioni, aziende, sindacati e Università. A fare le veci di Federmetano i Vicepresidenti Stefano Franciosi e Giuseppe Fedele.
Un’occasione di confronto volta a individuare un comune metodo di lavoro per traghettare l’Automotive, settore economicamente strategico per il nostro Paese, verso la sostenibilità.
Il fine comune deve essere quello di dare impulso a una politica industriale che porti a una mobilità ecosostenibile. Valorizzando al tempo stesso il patrimonio industriale italiano e le competenze dei lavoratori.
Parlando di know-how italiano, Giuseppe Fedele ha sottolineato quanto il gas naturale per autotrazione, la cui filiera nazionale vanta storici primati, sia una delle più efficaci soluzioni per la transizione energetica, essendo esso la fonte più ecologica tra i combustibili fossili. Ma soprattutto ha ribadito che il CNG è fondamentale per l’introduzione del biometano.
Non dimentichiamo, infatti, che il gas naturale è uno solo, chiaramente per il biometano cambia la matrice di origine, con il noto abbattimento della CO2, ma i benefici del CNG rispetto agli altri inquinanti (PM 10; PM 2,5; Nox; SOx) sono noti e ben documentati da molteplici studi. Il biometano, inoltre,utilizza i mezzi e la rete del CNG.
Il gas naturale, ha ricordato Fedele, fa inoltre da apripista al Power-to-Gas (P2G) come vettore energetico, e all’HidroMetano.
Non solo obiettivi futuri ma anche traguardi realizzati, è quanto è emerso dall’intervento di Fedele che ha posto l’accento su quello che già si sta facendo col biometano. A partire dall’approvazione del Decreto Interministeriale biometano (2 marzo 2018).
Le parole di Giuseppe Fedele
“Con la sola produttività di 70.000.000 di smc/anno in esercizio abbiamo già ridotto le emissioni equivalenti in misura pari all’utilizzo di circa 470.000 veicoli Full Electric, alimentate 100% da rinnovabile. Con l’attuale mix energetico (per ottenere la stessa riduzione di emissione di CO2) si sarebbero dovuti immettere in circolazione circa 1.350.000 veicoli (non ibridi ma Full Electric), cosa che avrebbe richiesto un incentivo pari a 8.000.000.000 di euro. I numeri raggiunti col biometano sono stati a costo zero per lo Stato. Proprio perché questa fonte energetica ha beneficiato e continua a beneficiare di rete e mezzi che già esistono e funzionano. E questi numeri sono certamente destinati a salire”.
Ultima modifica: 4 Novembre 2019