Electric Urbe, la Formula E torna a Caput Mundi. Lo sprint a batterie fa il suo bis all’EUR a distanza di un anno. Il futuro è adesso verrebbe da dire, almeno per la politica, che parla solo elettrico, anche se il 95% del mercato e il 100% della passione girano ancora a carburante fossile. Ma le cose cambiano. Il sindaco Raggi rilancia ancora una volta il GP virtuoso e silenzioso. «E’ il modo migliore con cui possiamo vedere che la mobilità elettrica non è quella del futuro ma è già del presente. Si tratta di cambiare le nostre abitudini e la nostra mentalità».

I piloti si sfideranno lungo un percorso di 2,84 km nella zona dell’EUR, sul quale ha fatto anche una capatina anche il vicepremier Di Maio. Monumentale,  scenario ideale per le monoposto elettriche, non certo veloci ed emozionanti come la F1. Ma il circuito si presenta intenso. Ben ventuno cambi di direzione, per i piloti è la sfida più impegnativa della stagione. L’adrenalina serve, perché la Formula E è un po’ come la boxe, contro natura. Se sul ring si lotta per non prenderle, nelle corse a elettroni si corre (anche) per non rimanere a piedi.

La sfida sarà sul tempo: quarantacinque minuti più un giro, tanto devono durare le batterie.

Le Case auto puntano molto su questa vetrina, Audi è campione uscente, BMW è arrivata quest’anno, , ma ci sono anche JaguarNissan, il colosso indiano Mahindra e DS, marchio di lusso del Gruppo Peugeot-Citroen-Opel. E soprattutto dalla prossima stagione arriveranno  anche Porsche e Mercedes.

Blasfemia per chi ama i motori ruggenti? Il salto è grande, il pacchetto spettacolare è interessante. Non a caso il CEO di Formula E, Alejandro Agag, ha lanciato messaggi d’amore alla regina del motorsport. «Avere la Ferrari in Formula E sarebbe un sogno; è un marchio leggendario, ma bisogna capire quale sarà la sua strada nell’elettrico».

Per questo crediamo servirà ancora moltissimo tempo. Intanto la semina va avanti. E anche le monoposto, che non fanno più due manche come nella scorsa stagione.

La capacità delle batterie è stata raddoppiatea la potenza massima sfiora i 340 cavalli. Le Formula E possono arrivare a 230 km/h nei circuiti cittadini e ogni costruttore ha liberta di sviluppare, oltre al software, la power unit, motore elettrico e inverter, e gli attacchi delle sospensioni. Il design dei bolidi è stato normalizzato, non ci sono più i baffi alti, ma la competitività si è innalzata.

La sfida nell’Urbe

Roma è la settima tappa di un campionato senza dubbio equilibrato. Sei vincitori diversi sino ad oggi ed una classifica che è ancora tutta da interpretare. Non ci si annoia, questo è certo: sarà duello tra i ventidue driver. Il portoghese da Costa (BMW) è in testa alla classifica con 62 punti, tallonato dal belga d’Ambrosio (Mahindra). Indiavolata la corsa anche tra i costruttori. Comanda la coppia Virgin Racing – Mahindra a quota 97 punti. Ma a 96 c’è il team Audi Sport ABT Schaeffler e a 95 DS Techeetah. A 80 incalza BMW.

Ci sono nomi noti. L’ex F1 più famoso certamente è Felipe Massa con Venturi, ma ci sono anche Di Grass  e Vergne (Audi), Vaddorne (HWA), Buemi (Nissan) e Wherlein (Mahindra). Lo scenario c’è, anche le buone intenzioni: la differenza la farà, come sempre, l’arrivo di qualche superstar.

Comincerà tutto di buon’ora, alle 7.30 la prima sessione di prove libere, alle 10 la seconda, entrambe sul canale YouTube ufficiale (ABB Formula E). Alle 12 le qualifiche e alle 16 l’ePrix, che in televisione sarà trasmesso in chiaro da Italia 1 e  sportmediaset.it, ma visibile anche su Eurosport 1 ed Eurosport Player.

Ultima modifica: 12 Aprile 2019