Come catalogare le auto a basso impatto ambientale? E quale è il loro impatto sul mercato e soprattutto sui potenziali clienti? Il lockdown non ha sospeso l’attività del GAI, Gruppo Acquisto Ibrido. Si tratta dell’associazione che si occupa dell’acquisto in gruppo di auto ibride ed elettriche e veicoli a basso impatto ambientale e da sempre promotrice di una mobilità più eco-sostenibile. Anche nei mesi di chiusura dei concessionari, infatti, è rimasto alto l’interesse e sono continuati gli acquisti di veicoli a basso impatto ambientale grazie al supporto a distanza dei membri dell’Associazione.
Ma quali sono le tipologie di veicoli a disposizione degli italiani che desiderano avvicinarsi a queste auto? Come funzionano le colonnine e i sistemi di ricarica e soprattutto, su che Ecobonus si può fare affidamento? Innanzitutto, sono quattro le tipologie di veicoli a basso impatto ambientale tuttora presenti sul mercato italiano: auto mild hybrid, auto full hybrid, auto plug-in hybrid e infine auto full electric.
Questa è la classificazione del GAI
Mild Hybrid
Questa prima tipologia di auto non viene sempre, e da tutti, considerata a basso impatto ambientale (ma sono omologate ibride) poiché la componente elettrica – sia in termini di capacità della batteria sia in termini di potenza del motore – è molto ridotta e, nella realtà dei fatti, non garantisce nessun risparmio in termini di consumi e di emissioni rispetto alle equivalenti auto a diesel o benzina. Considerano, quindi, che la parte ibrida è molto piccola e che il motore termico rimane quasi sempre acceso in trazione, si tratta di una tipologia di auto che non può essere propriamente considerata a basso impatto ambientale.
Dopo le auto a diesel o a benzina, saranno probabilmente proprio le mild hybrid a subire le restrizioni al traffico e alla circolazione nel tentativo di abbattere l’inquinamento cittadino che negli ultimi anni è particolarmente presente in città come Milano, Frosinone ma anche Padova, Torino e Treviso. Secondo l’ultimo report di Legambiente, infatti, sono proprio queste le città più inquinate d’Italia con un limite di pm10 superato per ben per 18 giorni consecutivi.
Le full hybrid
Le auto full hybrid sono notoriamente composte da due motori – uno termico o a benzina e uno elettrico – ed entrambi vengono alternati in base alla richiesta di potenza del guidatore. Le auto full hybrid consentono di fare 25 / 30 km con un litro, un consumo sensibilmente inferiore rispetto alle equivalenti diesel o benzina.
In termini di consumi, il grande vantaggio delle auto full hybrid è quello di non necessitare ricariche o prese della corrente ma il guidatore può tranquillamente conservare le abitudini di guida che aveva con la precedente auto. Ma come funzionano precisamente queste auto? E’ sufficiente mettere il carburante e poi sono le auto stesse a ricaricarsi con l’energia cinetica dell’inerzia delle frenate. Ciò permette, oltre al risparmio di carburante, di risparmiare anche sui costi di manutenzione poiché le pastiglie e i dischi dei freni si consumano veramente poco e la maggior parte delle frenate, se compiute correttamente, vengono fatte direttamente con il motore elettrico che immagazzina corrente.
Al momento le auto full hybrid rappresentano la soluzione più diffusa per ridurre consumi ed emissioni, anche per via dell’ottimo rapporto qualità – prezzo.
Plug-in Hybrid
Le auto ibride plug-in possiedono sia il motore termico che il motore elettrico e in più hanno la possibilità di essere collegate alla rete della corrente, ad esempio nel garage di casa, che consente loro di arrivare a fare anche 60 km in autonomia, con una sola ricarica. Le auto plug-in hybrid sono perfette per un utilizzo quotidiano: se infatti secondo l’ICDP – International Car Distribution Program – l’italiano medio percorre circa 30 km, queste auto possono tranquillamente coprire le esigenze quotidiane e la sera essere messe in garage per la ricarica, senza dover fare modifiche all’impianto elettrico.
Auto elettriche
Le auto elettriche – tra le quattro tipologie quella più costosa – rappresentano la soluzione migliore e meno inquinante, soprattutto se alimentate con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Gli ultimi modelli disponibili sul mercato garantiscono più di 300 km reali con una carica di corrente e i modelli futuri garantiranno addirittura performance migliori.
Come si possono caricare le auto elettriche? Attualmente esistono tre differenti tipologie di sistemi di ricarica: le colonnine slow (a ricarica lenta, comodamente da casa senza modifiche all’impianto), le colonnine fast che permettono di effettuare una ricarica in 4 ore e infine le colonnine rapid che, in soli 60 minuti, garantiscono una ricarica dell’80%.
Ecobonus statali
Dal 18 giugno 2020 sono stati rinnovati i fondi degli Ecobonus statali per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale. I nuovi incentivi riguardano in particolar modo le auto ibride plug-in, con bonus che vanno dai 1500 euro al 2500 euro circa, e le auto full electric, con bonus dai 4000 al 6000 euro. A questo vanno poi sommati gli incentivi che molte regioni, province e città d’Italia stanno aggiungendo e che in alcuni casi
contemplano anche le auto full hybrid. A tal proposito sembra che il Comune di Milano stia lavorando a delle misure decisamente schierate dalla parte della mobilità green.
Vantaggi delle auto a basso impatto ambientale
In molte città italiane, come ad esempio Milano, Roma e Varese, vi è la possibilità di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu o accedere gratuitamente nelle zone a traffico limitato. Ma non solo, diverse regioni del nostro territorio offrono la possibilità di avere agevolazioni fiscali per il pagamento del bollo mentre compagnie assicurative propongono polizze decisamente convenienti proprio per chi sceglie un veicolo a basso impatto ambientale con risparmi di oltre il -40% rispetto a quello che si pagherebbe con un veicolo diesel o benzina.
Ultima modifica: 29 Giugno 2020