Dalla Toscana primi segnali per la mobilita’ a idrogeno

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UNA GRANDE opportunita’ per la ricerca e l’industria toscana grazie al rifinanziamento — sei milioni e 348 mila euro complessivi — del progetto filiera idrogeno deciso nelle sedi ministeriali a Roma. Il progetto, che richiama attorno se’ partner pubblici e privati, mira sia alla realizzazione di un motore a idrogeno in grado di alimentare auto e scooter, sia alla produzione e distribuzione dell’idrogeno stesso.

Il motore utilizzera’ diverse soluzioni tecnologiche, tutte in grado di ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica. Ma non e’ tutto. Accanto alla ricerca sul motore a idrogeno, e’ aperta anche la sfida del motore ibrido che utilizza lo stesso gas per la produzione di energia elettrica. Il progetto filiera idrogeno e’ coordinato dal professor Emilio Vitale, preside e docente della facolta’ di ingegneria dell’universita’ di Pisa, con la collaborazione della Scuola Superiore Sant’Anna, di un gruppo di imprese riunite nel consorzio Pont Tech di Pontedera che lo coordina dal punto di vista gestionale, dello stesso comune di Pontedera e della Provincia di Pisa. Accanto a questi soggetti, hanno garantito la loro collaborazione, oltre alla Piaggio, anche il Gruppo Solvay per sperimentare e produrre membrane polimeriche per celle a combustibile e Trenitalia per sviluppare sistemi ausiliari per le carrozze alimentate a idrogeno. Interesse e’ stato mostrato anche dalla Compagnia pisana trasporti, dal comune di Ferrara, dalla Siemens, dal Consorzio Valdera Meccanica, dalla Kaiser Italia e dall’Agenzia regionale dell’energia.

LA MOBILITA’ basata sull’idrogeno richiedera’ cambiamenti epocali, non solo nella tecnologia motoristica, ma anche nelle infrastrutture di produzione e distribuzione del carburante. Saranno necessari mutamenti profondi nel sistema industriale, mutamenti che non riguarderanno soltanto i prodotti, ma investiranno anche le professionalita’ necessarie. La scelta di Pontedera, per questa ricerca, e’ strategica. A spingere in questa direzione — oltre alla tradizionale produzione di veicoli a 2-3-4 ruote — la buona disponibilita’ di energia rinnovabile, in particolare geotermica grazie alla quale e’ possibile produrre idrogeno senza emissioni, rendendo la filiera pienamente sostenibile. E insieme a questa, quella eolica e la presenza sul territorio circostante di grandi aziende del settore chimico potenziali produttrici di idrogeno. A Pisa e’ nato e ha sede il Forum italiano dell’idrogeno, centro di promozione degli studi di filiera e nei laboratori di ingegneria motori a idrogeno sono stati sperimentati fin dagli anni Ottanta. A Pontedera nel polo Sant’Anna Valdera si sperimenteranno sensori di nuova generazione per la sicurezza dei sistemi per la distribuzione e l’utilizzazione dell’idrogeno. Una stazione di servizio e’ gia’ in funzione a Collesalvetti sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno ed e’ stata finanziata dalla Regione. Possono alimentarvisi i nuovi prototipi: uno scooter, due Fiat Multipla e un Doblo’. Anche ad Arezzo e in Valdarno l’idrogeno e’ gia’ una realta’: la cooperativa Fabbrica del Sole ha realizzato un impianto in grado di fornire energia a 55 aziende del distretto orafo.

Aldo Gaggini

Ultima modifica: 16 Novembre 2017