Roma, 1 maggio 2011 – E’Â una bestialita’ dire che le automobili, certe automobili, fanno parte del patrimonio artistico di questo Paese? Non stiamo parlando delle macchine di oggi, costruite con una logica, quella del profitto e dei grandi numeri, che poco ha da spartire con l’arte.
Parliamo delle auto di 40, 50 e piu’ anni fa, realizzate in tiratura limitata (se non addirittura in pezzi unici) per esaltare la genialita’ del loro creatore. Macchine meravigliose, che oggi possono valere anche milioni di euro, vendute nelle aste dagli stessi battitori e dalle stesse Case abituate o offrire Picasso e Matisse. Un patrimonio di capolavori della meccanica e di vissuto che puo’ dare nuovo slancio soprattutto al turismo d’elite: sia attraverso grandi musei (Torino ha riaperto, Modena seguira’ a ruota con Casa Enzo Ferrari), sia con rievocazioni di corse leggendarie.
E non c’e’ dubbio che, tra queste ultime, il fascino della 1000 Miglia resti impareggiabile: anche quest’anno, il 13 e 14 maggio, 375 equipaggi provenienti da tutto il mondo si sfideranno sullo storico tragitto stradale Brescia-Roma e ritorno, lasciando che sia la regolarita’ a sostituire la velocita’. In gara solo automobili pre-1957, anno dell’ultima edizione della corsa, sospesa dopo il terribile incidente di Guidizzolo, con la Ferrari di De Portago lanciata tra la folla.
Un grande spettacolo, ma anche un grande business, che convolge ex campioni, vip, semplici appassionati e sponsor di ogni tipo, oltre a centinaia di migliaia di persone ai bordi delle strade. Tra i tanti, sara’ difficile non riconoscere il volto inconfondibile di Mister Bean, al secolo Rowan Atkinson, impegnato con una strepitosa BMW 328 roadster del 1939 (foto sopra e sotto).
Erano i tempi in cui, per dirla con Baricco, le automobili erano regine, e non serve come oggi. I tempi in cui la velocita’ era un sogno, non un incubo.
Â
Auto vecchia fa buon brodo
Â
Â
Â
Roma, 1 maggio 2011 – E’Â una bestialita’ dire che le automobili, certe automobili, fanno parte del patrimonio artistico di questo Paese? Non stiamo parlando delle macchine di oggi, costruite con una logica, quella del profitto e dei grandi numeri, che poco ha da spartire con l’arte.
Parliamo delle auto di 40, 50 e piu’ anni fa, realizzate in tiratura limitata (se non addirittura in pezzi unici) per esaltare la genialita’ del loro creatore. Macchine meravigliose, che oggi possono valere anche milioni di euro, vendute nelle aste dagli stessi battitori e dalle stesse Case abituate o offrire Picasso e Matisse. Un patrimonio di capolavori della meccanica e di vissuto che puo’ dare nuovo slancio soprattutto al turismo d’elite: sia attraverso grandi musei (Torino ha riaperto, Modena seguira’ a ruota con Casa Enzo Ferrari), sia con rievocazioni di corse leggendarie.
E non c’e’ dubbio che, tra queste ultime, il fascino della 1000 Miglia resti impareggiabile: anche quest’anno, il 13 e 14 maggio, 375 equipaggi provenienti da tutto il mondo si sfideranno sullo storico tragitto stradale Brescia-Roma e ritorno, lasciando che sia la regolarita’ a sostituire la velocita’. In gara solo automobili pre-1957, anno dell’ultima edizione della corsa, sospesa dopo il terribile incidente di Guidizzolo, con la Ferrari di De Portago lanciata tra la folla.
Un grande spettacolo, ma anche un grande business, che convolge ex campioni, vip, semplici appassionati e sponsor di ogni tipo, oltre a centinaia di migliaia di persone ai bordi delle strade. Tra i tanti, sara’ difficile non riconoscere il volto inconfondibile di Mister Bean, al secolo Rowan Atkinson, impegnato con una strepitosa BMW 328 roadster del 1939 (foto sopra e sotto).
Erano i tempi in cui, per dirla con Baricco, le automobili erano regine, e non serve come oggi. I tempi in cui la velocita’ era un sogno, non un incubo.
Â
Ultima modifica: 16 Novembre 2017
Altri articoli: