Renault, l’affare si complica E ora spunta la pista cinese

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E’ quanto sostiene le Figaro. I servizi segreti francesi considerano la vicenda molto seria. Il governo di Parigi: “Guerra economica”

Parigi, 7 gennaio 2010 – I servizi segreti francesi puntano sulla “pista cinese” nella vicenda dello spionaggio industriale che ha colpito la Renault. O almeno, cosi’ scrive questa mattina il quotidiano Le Figaro, che non cita fonti ma e’ molto vicino agli ambienti del palazzo dell’Eliseo, la presidenza della Repubblica.

“Renault” scrive il quotidiano conservatore “sospetta una pista cinese secondo diverse fonti interne. I servizi segreti francesi, che la considerano una storia seria, hanno anche loro avviato un’inchiesta che privilegia la pista cinese”.

Interpellata dalla Afp, la Renault rifiuta di commentare. Ieri il governo francese aveva parlato di “guerra economica”. In ballo ci sono alcuni dei progetti di sviluppo piu’ innovativi della casa francese, in particolare quelli per le auto elettriche in cui Renault assieme alla giapponese Nissan ha gia’ investito 4 miliardi di euro.

Lunedi’, Renault – azienda che e’ ancora posseduta al 15% dallo Stato – ha sospeso tre quadri dirigenti sospettati di aver diffuso informazioni sensibili e ha parlato della necessita’ di “proteggere da subito i risultati strategici, intellettuali e tecnologici della nostra impresa”. Fra i sospesi ci sarebbero un membro del comitato direttivo di Renault e un dirigente del settore auto elettriche.

Renault e Nissan mirano a diventare leader mondiali del settore delle auto ecologiche. A meta’ 2011 la casa francese dovrebbe commercializzare due modelli in versione elettrica, la berlina FLuence e l’utilitaria Tangoo Express, e prevede altri due modelli entro la meta’ del 2012, la piccola Twizy e la piccola berlina Zoe.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017