RcAuto, l’Isvap propone interventi per il calo tariffe Ma c’e’ scetticismo

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L’Autorita’ di Vigilanza interviene lanciando misure per contenere i prezzi delle polizze e rinnovare il settore, fra queste la proposta per l’abolizione del tacito rinnovo. Negative le prime reazioni. Codacons: “Tardivi”. Adoc: “Molto fumo”

Roma, 29 dicembre 2010 – L’Isvap (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private) ha inviato una segnalazione ai presidenti del Senato e della Camera, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo Economico “per sottoporre al Parlamento e al Governo l’opportunita’ di alcuni interventi normativi nel settore della rc auto volti a ridurne i costi per il cittadino”.
 

L’Autorita’, si legge in una nota, “ritiene, sulla base di stime che tengono anche conto delle autovalutazioni d’impatto effettuate dall’Ania, che il complesso di questi interventi possa contribuire a contenere il costo della rc auto nella misura prudenziale del 15-18% e a realizzare nel contempo l’equilibrio tecnico del ramo nel medio periodo”.
 

Il pacchetto di proposte d’intervento inviato a Governo e Parlamento spazia dalla questione del danno alla persona al risarcimento diretto, dal contrasto alle frodi all’abolizione del tacito rinnovo.
 

La segnalazione, spiega l’Isvap, chiude la fase di confronto aperta nel luglio scorso prima con l’Ania e i principali gruppi assicurativi del settore, poi con le associazioni dei consumatori piu’ rappresentative per trovare una convergenza sulle iniziative piu’ opportune da adottare per alleviare le sempre piu’ evidenti criticita’ del settore.
 

Nel 2009 il mercato ha ricevuto complessivamente 110mila reclami mentre l’Isvap ha irrogato quasi 60 milioni di sanzioni, 50 dei quali per violazioni della disciplina rc auto.
 

A partire da giugno, 14 istruttorie nei confronti di altrettante imprese per violazione dell’ “obbligo a contrarre’ sono state aperte dall’Autorita’, che e’ anche intervenuta per contrastare il fenomeno delle cosi’ dette disdette massive dei contratti specialmente al Sud”. Per l’Isvap, “e’ condizione necessaria per la realizzazione di questi obiettivi che le imprese implementino senza esitazioni le politiche di potenziamento ed efficientamento delle reti liquidative piu’ volte sollecitate dall’Autorita’”.
 

In particolare, il pacchetto contiene proposte sul trattamento delle macro e micro lesioni: per le prime, un intervento normativo sulla tabellazione delle menomazioni e del relativo valore dei punti d’invalidita’ per uscire dalla attuale fase di incertezza giurisprudenziale; per le seconde, la cui incidenza sul totale e’ preponderante, una riflessione che punti a stroncare comportamenti scorretti da parte dei professionisti medico legali attraverso il potenziamento delle Commissioni Regionali miste.
 

Riguardo al risarcimento diretto, si propone il ripristino della esclusivita’ della procedura per fugare le incertezze sollevate dalla sentenza pronunciata dalla Corte Costituzionale nel 2008, mentre con riguardo al contrasto delle frodi, la dematerializzazione del contrassegno assicurativo per prevenire il fenomeno della falsificazione e della contraffazione, l’inasprimento delle sanzioni per chi viene trovato sprovvisto di assicurazione, l’istituzione di una specifica Unita’ Antifrode con compiti di coordinamento delle diverse banche dati esistenti (inclusa la nuova Banca Dati Sinistri dell’Isvap) destinata a collaborare con un nucleo speciale di polizia a scopo repressivo dei fenomeni fraudolenti. Riguardo al Tacito Rinnovo, si propone la sua abolizione per stimolare i meccanismi concorrenziali e la mobilita’ dei consumatori.
 

Sono inoltre in fase di approfondimento proposte di interventi normativi sul Bonus Malus. Tale sistema, sottolinea l’Isvap, “e’ stato introdotto in un contesto (regime di tariffa amministrata e frequenza sinistri circa doppia rispetto all’attualita’) non piu’ attuale; il suo meccanismo di funzionamento porta a una crescente concentrazione degli assicurati nelle prime tre classi di merito con conseguente perdita di significato delle attuali graduatorie valutative e inevitabile penalizzazione per gli automobilisti virtuosi”.
 

CODACONS: “PROPOSTE TARDIVE”
 

Il pacchetto di interventi proposto oggi dall’Isvap per ridurre le tariffe rc auto “e’ tardivo e non portera’ ad alcuna reale riduzione dei prezzi delle polizze”. Lo affermano Codacons e l’Associazione Tutela Utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi secondo i quali “l’unico provvedimento davvero in grado di ridurre i prezzi delle polizze, e’ l’eliminazione dell’obbligatorieta’ dell’rc auto, come avvenuto in altri paesi”.
 

“Dal 1994 a oggi le tariffe rc auto sono aumentate del 180%, determinando un forte arricchimento delle compagnie di assicurazioni – spiega il presidente Carlo Rienzi – nessuna misura convincera’ le imprese assicuratrici a rinunciare ai propri privilegi e agli enormi introiti provenienti dal settore auto e, del resto, non si capisce il motivo per cui le assicurazioni dovrebbero volontariamente diminuire i propri guadagni”.
 

Per Rienzi, “l’abnorme incremento delle tariffe, infatti, e’ determinato non solo dal mancato controllo sulle assicurazioni e dalla carenza di concorrenza tra operatori ma anche e soprattutto dall’ingiustizia per la quale il cittadino e’ sottoposto all’obbligo di assicurare la propria automobile, mentre la compagnia di assicurazione non ha alcun vincolo e puo’ praticare il prezzo che preferisce”.
 

ADOC: “MOLTO FUMO, NESSUNA SOLUZIONE AL PROBLEMA RCAUTO”

L’Adoc (Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) non valuta positivamente le misure proposte dall’Isvap mirate alla riduzione del costo delle polizze Rc auto. Per l’Associazione l’intervento primario avrebbe dovuto essere sul bonus-malus, che a oggi offre solo svantaggi ai consumatori.
 

“L’Isvap propone molto fumo ma fa bruciare l’arrosto – sottolinea Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – avevamo posto all’attenzione dell’Istituto, nell’incontro di due mesi fa, il problema del bonus-malus, che oggi prevede solo un ‘malus’ per i consumatori, tanto che per l’automobilista virtuoso il costo della polizza non cala, anzi aumenta di pari passo con l’inflazione, mentre l’unico ‘bonus’ spetta alle compagnie assicurative. Oggi, invece, l’Isvap non ha presentato una soluzione, ma l’ennesimo rinvio a un annoso problema. Non e’ questo il sistema giusto per risolvere il caro rc auto. E le altre ‘non misure’ previste dall’Istituto di vigilanza non sono idonee a produrre una diminuzione dei costi sostenuti dai consumatori”.
 

“Con l’abolizione del tacito rinnovo – prosegue Pileri – i consumatori sarebbero gravati dell’ulteriore onere di rinnovare annualmente le proprie polizze; il risarcimento diretto, per cui l’Isvap intende ripristinare l’esclusivita’, e’ stato un fallimento e ha contribuito enormemente all’aumento sconsiderato delle tariffe. Dall’introduzione della procedura le compagnie hanno sempre pagato senza opporre resistenza, scaricando di conseguenza i maggiori costi sostenuti sui consumatori, favorendo i ‘furbetti’ e penalizzando gli onesti”.
 

L’Adoc valuta invece positivamente il contrasto alle frodi, ma evidenzia il rischio che, senza l’intervento diretto delle compagnie, rimangano solo le parole. “Siamo d’accordo con le proposte dell’Isvap sul contrasto alle frodi ma senza una forte pressione sulle compagnie assicurative, che le spinga ad agire in prima linea nella lotta alle truffe, c’e’ il rischio che rimangano solo parole – continua Pileri – inoltre, dovrebbero essere previste forme di collaborazione con le associazioni dei consumatori al fine della realizzazione di campagne informative contro le frodi assicurative”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017